Un libro per raccontare 30 anni di cammino della comunità di Moggio. “In cammino insieme, da trent’anni”. Porta questo titolo il volume pensato e realizzato durante il periodo di clausura imposto dalla pandemia Covid, dal parroco mons. Lorenzo Caucig e dai suoi collaboratori. Il volume, che riassume momenti ed esperienze di vita condivisa (in oltre 400 pagine), è in distribuzione presso la canonica e presso la sede della Pro loco in piazza Pertini.
«Vuole essere un piccolo contributo per un’attenta e corretta lettura dell’azione pastorale messa in atto nella comunità di Moggio, in questi ultimi tre decenni», spiega il parroco. L’inizio porta la data 4 febbraio 1990, il giorno dell’arrivo in comunità. «Si tratta per me e per voi di fare scelte audaci, mettendo al primo posto ciò che va messo al primo posto, tenendo in debita considerazione le parole del Maestro: “Andate e dite il Vangelo ad ogni creatura”», è stata la sintesi della prima omelia. «Ben presto mi resi conto delle difficoltà concrete che avrebbero ostacolato l’elaborazione e la progressiva realizzazione del progetto appena abbozzato. Da qui, la decisione di utilizzare a piene mani uno dei mezzi di comunicazione già ben collaudato in parrocchia, impegnandomi a curare personalmente, con scrupolosa puntualità, la prima pagina del bollettino “L’Alba”. Lontanissimo da ogni pur timida pretesa di ottenere apprezzamenti sotto l’aspetto editoriale, ancor oggi continuo a credere fermamente nell’efficacia di questo mezzo di comunicazione che mi offre la possibilità di entrare nelle case più volte l’anno».
In ogni numero de“L’Alba”è possibile leggere l’impegno costante, vero filo conduttore dell’impostazione che caratterizza e distingue “L’Alba” fin dalla prima pubblicazione: richiamare e sostenere il senso di appartenenza, premessa per una partecipazione più convinta e attiva all’interno della comunità. «Al compimento del trentesimo anno di cammino insieme, sono felice di pubblicare in un unico volume gli oltre 200 editoriali inseriti in prima pagina del periodico – sottolinea mons. Caucig –, da cui traspare l’immagine di una comunità viva, fedele al progetto abbozzato quel lontano pomeriggio di febbraio 1990».