Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili

L’Arcidiocesi di Udine, assieme alla Chiesa universale, si è messa in opera per sviluppare sempre di più una mentalità di attenzione nei confronti dei più piccoli e fragili. Per questo è stato attivato un Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Oltre a un referente diocesano, è presente una équipe di professionisti per supportare i minori e le persone vulnerabili eventualmente coinvolte in situazioni di difficoltà.

Il Servizio opera soprattutto per prevenire eventuali situazioni di disagio, secondo un’azione importante che richiede impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti, ecclesiali e non.

L’invito, pertanto, è quello di formarsi, informarsi e non sottovalutare la questione, operando il necessario discernimento nei casi che dovessero verificarsi.

 

Obiettivi

Finalità principale del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili è la prevenzione, in modo che venga promosso il benessere delle persone più fragili. Il gruppo si pone anche come collaboratore del vescovo nel caso di segnalazione di abusi perché le persone ferite vengano ascoltate e possano essere indirizzate verso le consulenze necessarie.

Le finalità sono:

  • fare in modo che tutti coloro che operano sui minori siano formati e informati sull’importanza e la bellezza del proprio compito;
  • suggerire delle prassi che rendano più sicuri gli ambienti ecclesiali;
  • cambiare la mentalità, passando da una difesa dell’istituzione e degli adulti alla tutela dei minori e delle persone più vunerabili;
  • raccogliere eventuali segnalazioni.

 

Riferimenti

Responsabile diocesano: don Federico Saracino

E-mail: tutela.minori@diocesiudine.it

 

«Se un membro soffre tutte le membra soffrono insieme» (1Cor 12,26)

Queste parole di San Paolo risuonano con forza nel mio cuore constatando ancora una volta la sofferenza vissuta da molti minori a causa di abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate. Un crimine che genera profonde ferite di dolore e impotenza, anzitutto nelle vittime, ma anche nei loro familiari e nell’intera comunità, siano credenti o non credenti. Guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato. Guardando al futuro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa per dare vita a una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si ripetano, ma non trovino spazio per essere coperte e perpetuarsi. Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore, perciò urge ribadire ancora una volta il nostro impegno per garantire la protezione dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità.

(Lettera del Santo Padre Francesco al Popolo di Dio, 20 agosto 2018)

 

Per approfondimenti:

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