Mereto di Capitolo in festa per il patrono San Pietro

lunedì 26 Giugno

Una tradizione lunghissima, che abbraccia ben 420 anni. È quella che si rinnova a Mereto di Capitolo, località del comune di Santa Maria la Longa, domenica 25 giugno – con la Santa Messa alle 9.30, accompagnata dal Coro Meleretum, in cui si ricorderanno tutti i defunti della Parrocchia e i coristi mancati nel tempo –, in occasione della festa solenne del patrono San Pietro a cui è intitolata la chiesa cimiteriale.

 

La chiesa di San Pietro a Mereto di Capitolo

Un edificio in mezzo alla campagna, appena fuori il paese, la cui storia – unitamente a quella del vicino ex monastero delle Suore Agostiniane (citato già nel 1371), oggi convertito in fabbricato rurale – si intreccia con quella di Aquileia. Studi e ricerche, infatti, sostengono che l’intero complesso – rialzato di circa un metro e mezzo rispetto alla campagna circostante – sorga su resti di un insediamento romano. L’ipotesi è che sia stato utilizzato come stazione di ristoro e cambio di cavalli lungo la via “Aquileia-Virunum”, dove sorgeva un castello di cui oggi non restano che pochi ruderi.

L’edificio religioso – riporta il sito www.archeocartafvg.it – nelle forme attuali è databile al secolo XV; probabilmente fu danneggiato durante le invasioni turche e rimaneggiato nel secolo XVI. Risalgono al 1987 lavori di risanamento alle fondamenta, mentre nel 2000 si è svolto un importante intervento di restauro dei cicli di affreschi che caratterizzano l’esterno e l’interno della chiesetta (grazie all’unione di fondi parrocchiali, finanziamenti comunali e regionali).

 

Oltre quattro secoli di devozione

Da sempre la comunità è profondamente legata alla ricorrenza di San Pietro e le prime notizie sulla sagra paesana – celebrazione che inizialmente si svolgeva in centro paese – sono datate 29 giugno 1603. Risale invece al 3 giugno 1578, stando ad alcuni documenti storici, la richiesta dell’indulgenza “ad triennium” che consentiva di festeggiare la ricorrenza con particolare solennità per tre anni consecutivi.

Dopo oltre quattro secoli, dunque, si rinnova il legame con la tradizione nella chiesa campestre con tipico campanile a vela. E che di recente, con il complesso dell’ex monastero, ha aperto le sue porte – con grande afflusso di visitatori – in occasione delle “Giornate Fai di Primavera” dedicate alla scoperta del patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia.

26/06/2023 (tutto il giorno)
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