La Parrocchia della B.V. del Carmine, a Udine, ricorda il padre cappuccino Cesario Maria Finotti

domenica 2 Luglio

È una tradizione che si fa questa volta più solenne. Di padre Cesario Maria Finotti ricorre il 1° luglio il 40° anniversario dalla morte. Una S. Messa in ricordo del frate veneto, friulano di adozione, sarà celebrata nella chiesa parrocchiale del Carmine sabato 1° luglio alle ore 18.30, presieduta dal vicario generale dell’Arcidiocesi mons. Guido Genero e con la presenza dell’Unitalsi, dei terziari francescani, di religiose e religiosi, in primis dei frati Cappuccini dei quali padre Cesario fu pure formatore.

Nella Messa si pregherà francescanamente “per la pace e contro la guerra” e per la difficile mediazione nel conflitto Russia/Ucraina di papa Francesco, invocando i beati Odorico da Pordenone, del quale al Carmine si conserva l’arca sepolcrale e che ci fa guardare sempre a Oriente, e Marco d’Aviano, cappuccino friulano tanto promosso da padre Venanzio e apostolo di pace in Europa.

 

Padre Cesario, un ricordo

Liberamente tratto da “La Vita Cattolica” del 28 giugno 2023

Udine ne ha di motivi per ricordare il frate cappuccino che, conosciuto in tutto il Friuli, fu tanto amato. Fede vera, semplice e genuina la sua, testimoniata con una vicinanza tutta speciale alle persone, soprattutto ai malati nelle corsie d’ospedale, nelle case che raggiungeva (come dimenticare il suo salire alla cameretta di Mereto di Concetta Bertoli, oggi venerabile, per la quale volle la causa) e nei viaggi del treno violetto per Lourdes, ma anche alle parrocchie in cui amava recarsi a predicare ben accolto pure dai preti dei quali fu spesso confessore ricercato.

Ancora, fu vicino ai provati dalla vita, i poveri, che sono stati pure coloro le cui lacrime egli lenì con effusione del suo cuore grande nel ventennale ministero svolto fra i viali e nella chiesa del cimitero di San Vito; senza scordare come padre Cesario fu di conforto a quanti, in quel luogo, trovarono rifugio o comunque aiuto nei tempi tragici dell’occupazione tedesca e della guerra partigiana (subì allora due arresti).

Oltre cinquanta gli anni trascorsi dal Cappuccino rodigino in diocesi di Udine (ininterrottamente dal 1935): a Castelmonte prima come custode del santuario, in città poi, un ventennio come cappellano ispettore del cimitero urbano, infine nel convento allora in via Chiusaforte dove morì.

Tra i frati da lui amati e formati ci fu padre Venanzio Renier, poi presidente del Tribunale Ecclesiastico Triveneto e giudice delle cause matrimoniali a Udine, che, condotto ragazzino in convento da padre Cesario, fu presente al suo trapasso terreno. Padre Cesario conobbe San Leopoldo Mandic, del quale fu guardiano nel convento di Padova, il venerabile padre Giacomo da Balduina, che con lui visse a Udine, e la venerabile Concetta Bertoli.

02/07/2023 (tutto il giorno)
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