A Reana del Rojale la presentazione di un libro sul missionario saveriano padre G. B. Collini

venerdì 21 Luglio

«Un lucherino in gabbia». Questo il titolo del libro di Aldo Andrea Castenetto che sarà presentato giovedì 20 luglio alle 18 nella Biblioteca di Reana del Rojale, in via Battaglione Julio n. 7. Il volume ripercorre la missione in Cina del missionario saveriano Giovanni Battista “Titute” Collini, friulano di Vergnacco.

La serata vedrà alternarsi le letture – a cura di Sonia Cossettini della Compagnia dei Riservati – alla musica di Elisa Castenetto.

 

Chi era padre Giovanni Battista “Titute” Collini

G.B. Collini nacque a Vergnacco  il 16 dicembre 1911 da una famiglia di umili origini. Dopo alcuni anni di studio nel Seminario diocesano, a 17 anni arrivò a Parma nell’Istituto saveriano di Mons. Conforti. Pronunciati i voti religiosi il 3 novembre 1929 e ricevuta l’Ordinazione sacerdotale nell’aprile del 1936, padre Collini trascorse alcuni mesi a Vallo della Lucania e poi a S. Pietro in Vincoli (Roma) da dove chiese di partire per le Missioni estere.

Nel febbraio 1939 egli si imbarcò a Venezia sulla nave “Conte Rosso”, assieme ai padri Remigio Piacere, Domenico Rovedatti e Giovanni Fochesato. La destinazione era la Cina, terra di missione in un momento difficile politicamente e civilmente.

Per tredici anni egli visse in Cina, nel periodo in cui già vari altri padri venivano gradualmente posti a confino o in concentramento; lavorò a Nanyang, a Sichwan, a Cheng-chow, a Loyang, a Teng-Fong. Fu proprio a Teng-Fong che il 30 marzo 1952 venne arrestato e tradotto in carcere assieme a p. Urbani ed a p. L. Ly cinese: di questi 18 mesi di carcere egli lasciò un diario dal quale traspare la sua forza spirituale e il suo grande senso di sacrificio unito alla privazione di ogni forma di apostolato. Durante questi mesi venne sottoposto ad ogni forma di derisione psicologica e di falsa accusa. Fu accusato di opporsi al Governo, di aver fatto pressioni sui giovani, di aver fabbricato medicine false, di essere una spia del capitalismo vaticano… Condannato da un tribunale popolare venne espulso dalla Cina; il 23 novembre 1953 rientrò in Italia.

La sosta italiana fu breve. Per le sue insistenti richieste nel febbraio 1957 partì per la nuova Missione Saveriana del Sierra Leone, in Africa Occidentale; qui (a Kabala, a Makeni, a Lunsar, a Mange ed a Magburaka) lavorerà per oltre 17 anni unendo al ministero apostolico uno spiccato talento per lo studio dei costumi, dei dialetti, della mentalità e del folclore locale.

Pochi giorni dopo il suo rientro in Italia per cure, nel pomeriggio del 4 maggio 1974 padre Collini morì tragicamente in un incidente stradale nei pressi di Udine.

21/07/2023 (tutto il giorno)
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