Chiesa udinese in festa per l’ordinazione di due nuovi diaconi permanenti

Due adulti, entrambi sposati ed entrambi genitori, che hanno vissuto un’esperienza cristiana importante nelle famiglie e comunità da cui provengono e hanno maturato “nel mondo” la chiamata al diaconato. Sono Stefano Barresi e Andrea Meneguzzi, che domenica 30 aprile pronunceranno il loro «Eccomi» di fronte all’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato. Alle ore 17 in Cattedrale, la Chiesa udinese si radunerà in festa attorno a loro per l’ordinazione diaconale.

Un itinerario impegnativo quello di Barresi e Meneguzzi, caratterizzato dalla formazione prevalentemente all’Istituto superiore di Scienze religiose e segnato dalla pandemia, che ha allungato i tempi della preparazione. Si tratta di due sposi e papà che approdano ad una tappa ministeriale significativa dopo un percorso di vita cristiana profondamente umano e incarnato.

La loro ordinazione rappresenta un significativo messaggio per la nostra Chiesa: sono due persone il cui impegnarsi nella comunità, il prendersi cura, il venire a contatto con le necessità del prossimo, ha mosso il desiderio di un’evoluzione verso qualcosa di più profondo.

 

Chi sono i due nuovi diaconi permanenti

Stefano Barresi (nella foto a sinistra) è originario di San Vito al Tagliamento, ha 54 anni e presta servizio nelle parrocchie di Bertiolo, Virco e Pozzecco. Vive a Biauzzo di Codroipo con la moglie Nadia, con cui è sposato da 25 anni, e le due figlie.

Andrea Meneguzzi (a destra nella foto), ingegnere meccatronico, è originario di Rivignano. 46 anni, è sposato da 18 con Jenny. Dal 2005 vive con la moglie e i due figli a Rivis di Sedegliano. Amministratore di una ditta che si occupa di mobili e di energie rinnovabili, è anche insegnante all’Istituto Bearzi di Udine.

L’edizione del settimanale «La Vita Cattolica» del 26 aprile 2023 riporta le loro testimonianze.

 

Chi è (e cosa fa) il diacono permanente?

Un diacono è un ministro ordinato: come tale, pertanto, fa parte del clero. Deve il suo nome al vocabolo “diaconia” che significa servizio. Il diaconato permanente, ossia non finalizzato al sacerdozio, è un ministero «della soglia» in quanto chi lo svolge è chiamato a stare fra il mondo e il sacro.

I diaconi permanenti possono essere ordinati tra i battezzati celibi e anche tra coloro che sono sposati; se però sono celibi, dopo l’ordinazione diaconale non possono più sposarsi. Se sono sposati, per l’ordinazione è necessario il consenso della moglie. In ogni caso, i diaconi permanenti non vanno confusi con i diaconi transeunti (ossia “in transito” verso il sacerdozio, secondo grado dell’ordine sacro).

Riguardo ai ruoli, il diacono è principalmente un «dispensatore della carità»: così lo definiscono i Vescovi italiani. Nelle comunità i diaconi animano il servizio della carità: assistono i malati, portano la comunione agli infermi, animano la caritas locale.

Nella liturgia, il compito principale del diacono è proclamare il Vangelo durante la Messa. L’identità diaconale si lega quindi simbolicamente, ma strettamente, all’evangelizzazione. Poi c’è il compito di “santificare”: il diacono amministra il Battesimo, distribuisce la Comunione, benedice il Matrimonio, preside le esequie. Si tratta dunque di un servizio di prossimità.

Il diacono non può celebrare la Messa: al limite può presiedere una Liturgia della Parola. Nella liturgia egli si riconosce perché, a differenza dei presbiteri, veste la stola “alla maniera diaconale”, ossia di traverso. Il diacono può anche vestire la dalmatica, un antico paramento riservato proprio al servizio liturgico diaconale.

Il legame tra carità ed evangelizzazione è tipico del diacono fin dalla sua ordinazione: nel rito di ordinazione diaconale, infatti, il Vangelo è consegnato nelle mani dei diaconi: questo significa che i diaconi sono chiamati a portare fra la gente la Parola seguendo il magistero dei pastori.

 

Il diaconato permanente nell’Arcidiocesi di Udine

Attualmente nell’Arcidiocesi di Udine prestano servizio 29 diaconi permanenti: il più anziano ha 83 anni, il più giovane 51. A essi si affiancano alcuni candidati al diaconato. A partire dal 2020, questi ultimi frequentano la Scuola triveneta per il diaconato permanente, fortemente voluta dalla Conferenza episcopale del Triveneto. La commissione triveneta per il diaconato permanente, peraltro, è guidata dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato.

Il delegato episcopale per il diaconato permanente, nell’Arcidiocesi di Udine, è don Federico Grosso: egli è il primo interlocutore per coloro i quali desiderassero approfondire questo ministero alla Chiesa.

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