A Liariis numerose iniziative per ricordare don Santo De Caneva

lunedì 22 Maggio

Una celebrazione, un’onorificenza, una lapide e un libro. I tanti amici e la comunità parrocchiale di Liariis, suo paese natio, ricorderanno con vari momenti don Santo De Caneva, morto l’11 maggio 2021 all’età di 91 anni, mentre si trovava ricoverato all’ospedale di Tolmezzo.

 

La vita di don De Caneva

Nato nel 1930 proprio a Liariis di Ovaro, De Caneva era stato ordinato sacerdote nel 1955. Da allora aveva prestato servizio in numerose Parrocchie friulane – iniziando il suo ministero pastorale a Saletto come cappellano, subito dopo a San Leonardo, quindi a Noiariis di Sutrio – e in tutte si era fatto apprezzare per la sua sensibilità, per la sua vicinanza alle comunità con le quali ha sempre condiviso i momenti lieti e pure quelli più difficili. Conquistando – come aveva evidenziato l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia dei suoi funerali – «il cuore di tante persone che lo hanno stimato e amato per il suo animo buono e il suo spirito sacerdotale».

 

Le celebrazioni

La giornata dedicata al suo ricordo è in programma domenica 21 maggio: alle 16 ci sarà la Santa Messa nella chiesa di Liariis, accompagnata dalla Corale di Alesso, diretta da Sergio Vuerich, gruppo di cui don De Caneva era stato organista, maestro e animatore nella comunità che aveva guidato dal 1967 al 1970. Alla celebrazione farà seguito la cerimonia di assegnazione di un’onorificenza post-mortem all’amato pre’ Santo – voluta dall’Amministrazione comunale di Ovaro, guidata dal sindaco Lino Not – , oltre allo scoprimento e benedizione di una lapide in sua memoria, affissa sulla parete ovest della chiesa del suo paese, dono di coloro che ne hanno apprezzato le tante qualità umane.

Sarà anche l’occasione per presentare una pubblicazione che racconta la vita del sacerdote che, tra gli altri compiti, ha ricoperto pure quello di collaboratore delle Foranie di Tarcento (1998-2007) e Paluzza (dal 2007). Un volume ricco anche di immagini che è il risultato di un lavoro a più mani – edito dalla Parrocchia di Liariis – per ricordare i passaggi salienti del suo percorso pastorale e umano, reso possibile dal contributo di numerose persone che hanno fornito informazioni, fotografie e vario materiale, a partire dalla sorella di don De Caneva, Natalina che ha sostenuto le spese tipografiche per la realizzazione dell’opera. I testi sono stati, quindi, raccolti da mons. Gianni Pellarini (che in prima fila ha profuso un impegno senza sosta per la riuscita dell’iniziativa), Tullio Zucchi e Valentino Rabassi. Il coordinamento editoriale è di Pieri Stefanutti di Alesso, mentre la parte grafica è stata curata da Manuel Stefanutti. Ne esce un ritratto di un sacerdote che amava la sua terra, la montagna, e che sempre si è speso con grande slancio per le comunità che ha guidato, anche interessandosi in prima persona alle vicende locali e rimanendo «amareggiato – ha evidenziato il sindaco Not nei “saluti” pubblicati nel libro – quando alcune cose non andavano per il verso giusto e i giornali ne parlavano in modo negativo, quasi come a non poter difendere la sua amata Carnia».

Grande appassionato di musica e di canto aveva donato alla chiesa di Liariis l’organo tutt’oggi utilizzato. Anche da anziano «andava a officiare le messe infrasettimanali che i parroci non riuscivano ad assicurare nei paesi», riporta il libro, senza mai tirarsi indietro, fino a quando le forze glielo hanno consentito. L’ultimo periodo della sua vita lo ha trascorso nella casa di riposo di Paluzza e poi Tolmezzo. Don De Caneva riposa nella tomba dei preti a Ovaro.

22/05/2023 (tutto il giorno)
Forania della Montagna, News dalle Foranie
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