Si celebra la Giornata mondiale del malato per riscoprire insieme la sollecitudine di Maria nel cogliere le necessità di chi soffre

«Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”» (Gv 2,5) è il tema della 24ª Giornata mondiale del malato che si celebra, anche nella diocesi di Udine, giovedì 11 febbraio, memoria liturgica della beata Vergine di Lourdes.

L’appuntamento di preghiera e di riflessione – organizzato dalla sottosezione udinese dell’Unitalsi, che grazie all’impegno di dame e barellieri, consentirà la partecipazione di molti malati e disabili –  è in Cattedrale alle ore 15. Si inizierà con la recita del Rosario, intercalato dalla lettura di brani del Messaggio di Papa Francesco ai malati e ai sofferenti nella giornata loro dedicata. Alle 16 solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato. Al termine avrà luogo la consueta fiaccolata all’interno della Cattedrale.

Il Santo Padre, nel suo messaggio per questa giornata del malato 2016, ci invita a guardare a Maria nell’episodio delle nozze di Cana, in quell’occasione, infatti, «è la donna premurosa che si accorge di un problema molto importante per gli sposi: è finito il vino, simbolo della gioia della festa». «Maria – prosegue Papa Francesco – scopre la difficoltà, in un certo senso la fa sua e, con discrezione, agisce prontamente. Non rimane a guardare, e tanto meno si attarda ad esprimere giudizi, ma si rivolge a Gesù e gli presenta il problema così come è: “Non hanno vino” (Gv 2,3). E quando Gesù le fa presente che non è ancora il momento per Lui di rivelarsi (cfr v. 4), dice ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (v. 5). Allora Gesù compie il miracolo, trasformando una grande quantità di acqua in vino, un vino che appare subito il migliore di tutta la festa».

«Il banchetto di nozze di Cana – evidenzia ancora il Pontefice – è un’icona della Chiesa: al centro c’è Gesù misericordioso che compie il segno; intorno a Lui ci sono i discepoli, le primizie della nuova comunità; e vicino a Gesù e ai suoi discepoli c’è Maria, Madre provvidente e orante. Maria partecipa alla gioia della gente comune e contribuisce ad accrescerla; intercede presso suo Figlio per il bene degli sposi e di tutti gli invitati». E proprio volgendo lo sguardo a Maria Papa Francesco indica chiaramente come vivere questa Giornata del Malato: «Nella sollecitudine di Maria si rispecchia la tenerezza di Dio. E quella stessa tenerezza si fa presente nella vita di tante persone che si trovano accanto ai malati e sanno coglierne i bisogni, anche quelli più impercettibili, perché guardano con occhi pieni di amore. In questa Giornata Mondiale del Malato possiamo chiedere a Gesù misericordioso, attraverso l’intercessione di Maria, Madre sua e nostra, che conceda a tutti noi questa disposizione al servizio dei bisognosi, e concretamente dei nostri fratelli e delle nostre sorelle malati. Talvolta questo servizio può risultare faticoso, pesante, ma siamo certi che il Signore non mancherà di trasformare il nostro sforzo umano in qualcosa di divino. Anche noi possiamo essere mani, braccia, cuori che aiutano Dio a compiere i suoi prodigi, spesso nascosti. Anche noi, sani o malati, possiamo offrire le nostre fatiche e sofferenze come quell’acqua che riempì le anfore alle nozze di Cana e fu trasformata nel vino più buono». 

Questa 24ª Giornata Mondiale del Malato sarà celebrata solennemente in Terra Santa, a questo riguardo scrive ancora Papa Francesco: «Questo aiuterà a realizzare l’augurio che ho espresso nella Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia: “Questo Anno Giubilare vissuto nella misericordia possa favorire l’incontro con [l’Ebraismo, con l’Islam] e con le altre nobili tradizioni religiose; ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione” (Misericordiae Vultus, 23). Ogni ospedale o casa di cura può essere segno visibile e luogo per promuovere la cultura dell’incontro e della pace, dove l’esperienza della malattia e della sofferenza, come pure l’aiuto professionale e fraterno, contribuiscano a superare ogni limite e ogni divisione».

Per coloro che non potranno partecipare di persona, la liturgia eucaristica sarà trasmessa in diretta dall’emittente diocesana  Radio Spazio, la voce del Friuli, a partire dalle ore 16.

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