L’Arcivescovo: «Due le direzioni di questo cammino di Quaresima, aprire il cuore a Gesù ed essere capaci di donare di misericordia»

Inizia la Quaresima dell’Anno Santo della Misericordia e l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato l’ha inaugurata mercoledì 10 febbraio in Cattedrale a Udine con il rito delle Ceneri «È un anno di grazia che entra nella nostra coscienza e ci rinnova – ha esordito mons. Mazzocato nell’omelia -. E in tutto il Giubileo, la Quaresima è il tempo particolarmente favorevole per ognuno di noi per vivere l’Anno Santo in profondità».  

Due sono le direzioni di cammino in cui andare in questi 40 giorni. La prima è di approfittare dei giorni della Quaresima per ricevere misericordia da Dio. «Siamo tutti poveri e bisognosi di sentire in noi il dono della misericordia del Signore – ha osservato l’Arcivescovo -. Il gesto delle Ceneri è in questo senso. Il celebrante può scegliere due espressioni ponendo le ceneri su capo del fedele. Quella del Vecchio Testamento: “Ricordati uomo che sei polvere e in polvere ritornerai”. Oppure quella del Vangelo: “Convertiti e credi al Vangelo”. Siamo polvere nel senso che siamo deboli e compromessi col male, al punto che anche il nostro corpo è destinato al degrado. Il cammino per uscire da questa polvere è convertirsi, cioè aprire il cuore, e credere al Vangelo, cioè accogliere Gesù che è il Buon Samaritano».

Allora ciascuno inizi la Quaresima chiedendosi come mettersi negli atteggiamenti spirituali giusti, è l’invito del Pastore della Chiesa Udinese: «Per fare questo cammino è necessaria una buona lotta contro lo spirito del male che è in noi, la stessa lotta che ha sostenuto Gesù digiunando 40 giorni nel deserto. La lotta è fatica, e fa male. Ma se uno non sente dentro di sé il desiderio di questa lotta vuol dire che sì è chiuso alla misericordia del Signore, che non sa dire la verità a se stesso. Tutti abbiamo in noi le radici del male che sono 7, i 7 vizi capitali. Si strappano con sofferenza e con la grazia della misericordia di Gesù. Possiamo riuscirci solo se mettiamo il nostro cuore davanti a Gesù, ci confessiamo, chiediamo sinceramente perdono a Dio prima della Messa, chiediamo nella preghiera misericordia e forza e non ci rassegnamo ad avere le radici del male nel cuore».

La seconda direttrice della Quaresima «è quella di essere noi capaci di donare misericordia agli altri – ha indicato mons. Mazzocato -. Invito tutti a prendere degli impegni precisi e concreti su come e a chi dare più solidarietà, amore, misericordia. E qui ci aiutano le 7 opere di misericordia corporale e le 7 opere di misericordia spirituale, perché sono molto precise e concrete. Ognuno può decidere di impegnarsi su una o due di queste opere». 

Dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare malati, visitare i carcerati, seppellire i morti, sono le 7 opere di misericordia corporale; ascoltare e consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste; pregare Dio per i vivi e per i defunti sono le 7 opere di misericordia spirituale….un programma intenso per i prossimi 40 giorni.

Articolo tratto dal settimanale diocesano «la Vita Cattolica» a firma di Roberto Pensa

A questo link puoi leggere il messaggio quaresimale dell’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato.

A questo ink puoi invece ascoltare l’omelia pronunciata nella Santa Messa del mercoledì delle ceneri, 10 febbraio 2016, qui la fotogallery della celebrazione.

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