«Proibire il presepe è falsa laicità»

«La tentazione dell’uomo di nascondersi a Dio, come hanno fatto Adamo ed Eva, è permanente e la nostra storia occidentale ed europea, negli ultimi due secoli, è gravemente piena di questi esempi. Uno è il mai compreso senso della laicità, con una società e uno stato che vivono senza alcun segno di Dio. E allora viene fuori che non si possono fare i presepi, che non si possono mettere i crocifissi. Ma questa è una laicità falsa, vuota, fatta di uomini che si difendono da Dio, al pari di Adamo che ha risposto con la superbia al padre che lo stava cercando». È un pensiero forte e chiaro quello espresso dall’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato che questa sera in Cattedrale a Udine ha celebrato la Santa Messa nel 14° anniversario della sua ordinazione episcopale.

Riflettendo sulla prima lettura e sulla festa dell’Immacolata ha ricordato «quando Dio si è messo alla ricerca dell’uomo, di Adamo ed Eva che avevano appena commesso il peccato, usando la libertà ricevuta per non farsi trovare da Lui, ma per cedere alla tentazione del maligno che è la tentazione della superbia».

L’Arcivescovo ha invitato a confrontare il comportamento di Adamo ed Eva con quello di Maria «dove è custodita tutta la storia della salvezza dell’umanità, perché Maria non si nasconde anche se Dio le rivela un progetto che non può capire». E proprio la Madre di Gesù, ha proseguito mons. Mazzocato «accoglie Dio non come avversario che rovina la sua vita e i suoi progetti, ma come Colui che li ha in mano. E non si nasconde – ha aggiunto –, ma dice “eccomi”, il contrario di quanto fatto da Adamo ed Eva. Maria non si è difesa e non si è vergognata, anche se non capiva, anche se si sentiva una creatura debolissima, il contrario della superbia. Maria è la donna umile – ha proseguito –, immacolata, senza ombra di peccato, che si espone agli occhi Dio lasciando che sia lui a compiere la sua vita. Così Dio ha ritrovato l’uomo che non si nasconde e si offre a Lui, l’ha trovato in Maria ed è entrato tra noi per mezzo di suo Figlio».

L’Arcivescovo ha concluso la sua omelia invitando tutti i presenti – in tantissimi hanno gremito il Duomo di Udine – a chiedere «la grazia di imitare Maria perché la tentazione dell’uomo di nascondersi da Dio è permanente e si rivela proprio in una falsa laicità, in una estrema superbia. Ma gli uomini così si sentono sempre più nudi, in una vergona reciproca che rende difficili i rapporti».

Mons. Mazzocato ha ricordato poi i suoi 14 anni di servizio in tre Diocesi: «Chiedo alla Madonna – ha detto – la grazia di non nascondermi da Dio e lo ringrazio per non aver avuto paura di stare di fronte a Lui, primo compito di un Vescovo. Maria – ha concluso – ci sia di esempio e di intercessione perché superando il grande peccato di Adamo che continua anche oggi, ci faccia scoprire la sua umiltà e dire a Dio “sei tu che hai in mano la mia vita”».

In apertura di celebrazione, mons. Guido Genero, vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine ha ricordato le date che hanno fino ad oggi contraddistinto il ministero pastorale di mons. Mazzocato, ordinato sacerdote il 7 settembre 1972, consacrato vescovo il 9 dicembre 2000 nella Cattedrale di Treviso e dal 18 ottobre 2009 alla guida dell’Arcidiocesi di Udine.

 
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