Nella Giornata mondiale per la Vita Consacrata l’Arcivescovo celebra la Messa con i religiosi e ricorda i giubilei di vita consacrata

Giovedì 2 febbraio l'Arcivescovo presiederà una Santa Messa alle 16.30 a Udine, in Cattedrale, durante la quale saranno ricordati in modo particolare coloro che - religiosi e religiose - nel 2023 celebrano il proprio giubileo di vita consacrata.

Il 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore – popolarmente detta “Candelora” – la Chiesa celebra la Giornata mondiale della Vita Consacrata: è dedicata a tutte le persone – uomini e donne, laici o religiosi – che scelgono una forma di vita di consacrazione speciale a Dio, nella professione dei voti di castità, povertà e obbedienza.

A Udine l’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato presiederà una celebrazione eucaristica in Cattedrale, alle 16.30. Alla celebrazione sono invitati in modo particolare tutti i religiosi e le religiose che vivono e operano nel territorio diocesano di Udine.

 

La presenza di vita consacrata nell’Arcidiocesi di Udine

Sono tre le comunità monastiche, tutte femminili, presenti nel territorio diocesano: si tratta delle monache clarisse di Attimis e di Moggio Udinese e delle monache carmelitane di Montegnacco (Cassacco).

Ben ventidue sono gli istituti religiosi femminili di vita attiva, i quali possono contare in tutto quarantuno case religiose: tra questi istituti, alcuni provengono da fuori Italia (in particolare da: Brasile, Burundi, Messico, India, Kenya), mentre altri incarnano carismi di origine friulana (pensiamo alle suore della Provvidenza, alle suore Rosarie o alle Francescane missionarie del Sacro Cuore).

A questi istituti religiosi si aggiungono otto istituti secolari, a loro volta femminili.

Il mondo religioso maschile, invece, conta otto ordini e congregazioni, per un totale di dodici case religiose. Molto attivi in città a Udine – si pensi alla presenza nel capoluogo di padri salesiani, saveriani, stimmatini e vincenziani – da pochi giorni i religiosi possono contare sulla nuova comunità dell’Opera dello Spirito Santo, aperta a Ribis di Reana.

Al mondo religioso maschile sono affidati i santuari della B.V. delle Grazie in Udine (retto dai Servi di Maria), della Madonna Missionari a Tricesimo (con i padri stimmatini) e i santuari francescani di Sant’Antonio a Gemona e di Castelmonte, retti rispettivamente dai frati minori e dai cappuccini. Numerose Parrocchie del territorio diocesano sono affidate alla cura e all’amministrazione di religiosi: dal Bearzi e la Basilica delle Grazie, entrambi a Udine, fino a Prepotto e Buttrio (con l’intera Collaborazione pastorale).

 

I giubilei di vita consacrata femminile nel 2023

Suore Rosarie (della B.M. Vergine Regina del Rosario)

  • 80° Suor Paolina Puggina
  • 60° Suor Maddalena Battel
  • 60° Suor Lodovica Picini

Suore Gianelline (Figlie di Nostra Signora dell’Orto)

  • 60° Suor Immacolata De Pasquale

Suore della Carità (di Maria Bambina)

  • 60° Suor Enrica Fraccaro

Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore

  • 60° Suor Annapaola Scaini
  • 60° Suor Michelina Montanari
  • 60° Suor Federica Secco
  • 60° Suor Adelangela Leonarduzzi

Suore della Provvidenza (di San Luigi Scrosoppi)

  • 50° Suor Miranda Bettin
  • 40° Suor Maria Antonietta Dattero
  • 25° Suor Elisabeta Butnaru

 

I giubilei di vita consacrata maschile nel 2023

Ordine dei frati Servi di Maria

  • 50° padre Carlo Serpelloni

 

Sacerdoti o religiosi?

Riguardo al mondo religioso maschile, molti religiosi sono anche sacerdoti. Tuttavia le due figure non vanno confuse: mentre il sacerdozio si riceve con il secondo grado del Sacramento dell’Ordine sacro (dopo il diaconato), la professione religiosa non è un Sacramento e avviene emettendo pubblicamente i tre voti evangelici (povertà, castità e obbedienza), ai quali se ne possono eventualmente aggiungere degli altri. Il sacerdote, dal canto suo, non emette alcun voto, ma nel momento dell’ordinazione riceve l’unzione sacramentale e compie delle promesse davanti al Vescovo.

La vocazione religiosa è, quindi, il carisma di vivere una piena e perfetta imitazione di Cristo nella povertà, nella castità e nell’obbedienza. In questo modo la professione religiosa apre le porte a un’identificazione nella persona di Cristo, in virtù dell’assunzione libera di uno specifico impegno personale nel dono di sé a Dio.

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