Grazia che in questo anno della carità si colora di un significato particolare. «L’anno della carità – ha infatti sottolineato mons. Mazzocato – ci ricorda cos’è successo a Natale: si è acceso l’amore, quell’amore che purtroppo noi abbiamo intiepidito o spento. Celebrare il Natale significa quindi chiedere allo Spirito Santo che ravvivi quell’amore. Chiediamo allora la grazia che si riaccenda più forte l’amore che abbiamo nel nostro cuore, ma anche quello che è nel cuore di tante altre persone, perché la crisi che stiamo vivendo è la crisi della tiepidezza e della freddezza dei cuori: è questo a spezzare le famiglie, è questo che impedisce di vedere chi soffre». Un appello dunque a pregare per la Diocesi, «per i sacerdoti, per i consacrati, per i giovani» perché «il Natale riaccenda la carità di Cristo». Un compito prezioso per questi sacerdoti che, nonostante la malattia e la vecchiaia, continuano a vivere con generosa intensità il proprio ministero sacerdotale a servizio della Chiesa udinese.
A conclusione della celebrazione una piccola processione per deporre la statua del bambinello nel presepe allestito nell’atrio della Fraternità sacerdotale.
- Articolo originale, tratto dal sito de “La Vita Cattolica”.
- Foto della visita ai preti anziani e malati della Fraternità sacerdotale.
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