L’Arcivescovo al terzo «Quaresimale d’arte»: «La misericordia trasforma rapporti e strutture sociali»

Il tema dell’appuntamento era: «La misericordia nella vita sociale, economica e politica».

Al centro della riflessione il richiamo al vero significato del digiuno, contenuto in un passo del profeta Isaia, e l’episodio dell’incontro di Zaccheo con Gesù, raccontato dal Vangelo di Luca. Brani che sono stati commentati, dal punto di vista musicale, dal Coro Jacobus Gallus di Trieste, diretto da Marko Sancin.

Nel suo intervento, mons. Mazzocato ha affermato che le parole del profeta Isaia «richiamano le applicazioni sociali e politiche che deve avere la vera misericordia», laddove evidenziano che il vero digiuno non è mortificare se stessi, ma «dividere il pane con l’affamato». E l’episodio dell’incontro di Gesù con Zaccheo fa capire che la misericordia «crea giustizia sociale perché ripara i torti fatti restituendo quattro volte tanto, cioè con una sovrabbondanza che porta realmente pace nei cuori che hanno subito l’ingiustizia. Ha un effetto esemplare in tutta l’importante città di Gerico dove Zaccheo aveva un ruolo che possiamo definire “politico”».

Nella storia della Chiesa, ha proseguito l’Arcivescovo, «è lungo l’elenco dei santi che hanno sentito il cuore guarito dalla misericordia di Gesù e hanno avviato, di conseguenza, iniziative e processi di trasformazione sociale guidati dalla misericordia». Costoro, però «non sono stati mossi solo da sentimenti di compassione umana per le sofferenze del prossimo o dalla volontà di combattere le ingiustizie sociali per costituire un ordine rispettoso di tutte le persone.  Questi sono sentimenti e intenti certamente nobili e degni di stima e rispetto. Però, possono essere anche esposti a pericolose deviazioni alle quali abbiamo assistito e assistiamo: la stanchezza dopo un certo tempo di dedizione, il subentrare di interessi personali, la deriva verso ideologie nel cercare una giustizia sociale, una compassione che non sa più distinguere bene quale sia il vero rispetto della dignità della persona umana. I santi – ha proseguito mons. Mazzocato – hanno vissuto profondi sentimenti di compassione e solidarietà verso i poveri e di impegno per una giustizia economica e sociale”, ma «nel povero hanno visto Gesù che aspettava da loro misericordia per rispondere alla misericordia che da lui avevano ricevuto. Nel loro agire misericordioso a favore dei fratelli bisognosi pensavano all’incontro finale con Gesù».

Articolo tratto dal sito del settimanale diocesano «La Vita Cattolica».

Qui il testo integrale della catechesi pronunciata dall’Arcivescovo.

 

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