A Codroipo un incontro su mons. Pietro Biasatti, a tre anni dalla scomparsa

giovedì 16 Ottobre

L’incontro si terrà venerdì 17 nella sala dell’oratorio parrocchiale, alle ore 20.30 (tra i relatori anche mons. Duilio Corgnali, già direttore de «la Vita Cattolica» e Vicario episcopale per la Cultura. Moderatore: Pierino Donada, già presidente del Consiglio pastorale diocesano, con il coordinamento di mons. Ivan Bettuzzi e Luca De Clara).
 
Mons. Pietro Biasatti. Una figura che «si fatica a descrivere, perché in un certo senso contradditoria. E per questo umanissima». «Aveva il gusto di vivere». «Un Vangelo vissuto in senso positivo. Concretissimo». A parlare di lui è mons. Igino Schiff, parroco di S. Giorgio di Nogaro e già Vicario episcopale, uno dei relatori del convegno che, a tre anni dalla scomparsa del sacerdote codroipese (originario di Beano), vuole ricordarne l’opera preziosa nella Chiesa e in tutto il Friuli. 

Giovane cappellano a Pradamano e Mortegliano, Biasatti è poi parroco a Galleriano, S. Giorgio in Udine, Tualis (Comeglians), infine a Codroipo. Ovunque semina progetti: scrive, anima compagnie teatrali e cori, riunisce giovani e comunità, chiamando i parrocchiani ad essere protagonisti. Codroipo lo ha conosciuto poco, spiegano gli organizzatori del convegno, poiché vi arrivò già provato dalla malattia. Da qui la volontà di «riscoprirlo».
 
Una fede sicura, quella di pre’ Pieri, pur vissuta nel contesto di tempi di grandi interrogativi, ma anche di enormi possibilità. E la tavola rotonda di venerdì sarà anche l’occasione per «rileggere» gli anni del post-Concilio in Friuli. Anni durante i quali «è diventato centrale l’impegno nella riscoperta della Chiesa quale popolo di Dio», sottolinea mons. Schiff, che nel corso dell’incontro interverrà proprio sul tema delle ricadute del Concilio in Friuli. «In quegli anni c’è stato da parte di tutti, e anche di don Pietro, l’impegno per una pastorale vissuta». Un impegno «mai compiuto e sempre a rischio di involuzioni che magari vorrebbero le nostre comunità cristiane ridotte a gregge passivo».

Schiff ricorda poi «quel cambiamento, il desiderio di novità, che ha trovato negli anni 60-70 terreno fertilissimo anche in Friuli. A livello ecclesiale qualcuno ha fatto scelte di rottura durissima. Altri hanno resistito fortemente, e resistono ancora, inchiodati alle cose di sempre», «molti, e tra questi anche don Pietro, hanno scelto la fatica di condurre il cambiamento dall’interno della Chiesa. Scelta più faticosa, talvolta non gratificante, ma fortemente efficace. È questo il cambiamento che resta».
 
Il Concilio suggerì anche di non essere Chiesa che giudica, condanna, viaggia da sola, ma fortemente partecipe. E, anche in questo si ritrova l’impegno di mons. Biasatti, ricorda mons. Schiff, «affinché il popolo dei nostri piccoli paesi, in particolare, diventasse soggetto attivo, responsabile. In tanti ambiti, a cominciare dalla cultura. Si potrebbero ricordare gli scritti di don Pietro, il teatro, il sostegno alla cultura friulana… In ambito sociale, si pensi alla scuola serale da lui fondata a Galleriano per poter dare alla sua gente almeno un titolo di terza media. Ancora, le impostazioni ecclesiali: una parrocchia aperta, alla quale fanno riferimento tutti i servizi, anche quelli più umili, organizzativi; i rapporti tra le associazioni, ma anche la catechesi e pure esperienze forti, com’è stata quella della Stradalta, che vide per molti anni laici e preti condurre le cose pastorali insieme».
 
Pre’ Pieri «ha operato bene per la nostra Chiesa – conclude mons. Schiff -, non quella teorica ma quella vera, concretissima della nostra gente, che lui ha amato per l’intera vita».

Le iniziative in ricordo di mons. Biasatti si concluderanno in dicembre con un «Omaç a pre’ Pieri». I cori diretti o fondati dal sacerdote proporranno una rassegna musicale con intermezzi letterari: il 3 dicembre nella chiesa della Ss. Trinità a Mortegliano e il 27 dicembre a Galleriano, nella parrocchiale.
16/10/2014 18:36
16/10/2014 18:36
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