Svelato il ritratto di mons. Alfredo Battisti, il «vescovo del terremoto», uomo «mite e forte», pastore della Chiesa udinese dal 1973 al 2000

È stato svelato venerdì 10 luglio, dall’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, il ritratto a fresco di mons. Alfredo Battisti, indimenticato vescovo che guidò la Chiesa udinese dal 1973 al 2000. Collocato nella «Sala del trono», al secondo piano del palazzo arcivescovile, occupa il 117° posto nella galleria che raccoglie i ritratti dei patriarchi di Aquileia e dei vescovi di Udine.
 
A guidare il numeroso pubblico in un breve, ma affascinante viaggio alla scoperta della storia della sala è stato il direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali, mons. Sandro Piussi. Mons. Duilio Corgnali, vicario foraneo di Tarcento e storico direttore de «la Vita Cattolica», ha invece tratteggiato, in un’emozionante commemorazione, la figura di mons. Battisti e i passaggi fondamentali del suo cammino alla guida della Chiesa udinese: dal suo arrivo a Udine, al ruolo fondamentale svolto prima nel dramma del terremoto e poi nell’esperienza della ricostruzione, fino alla tenace volontà di dar vita all’Università degli studi di Udine. A far eco alle parole di mons. Corgnali, la vivida testimonianza di don Luciano Liusso, parroco di Pasian di Prato che per ben 19 anni, fu segretario personale di mons. Battisti e che venerdì ha presentato il libro che raccoglie i diari del «vescovo del terremoto».
 
A chiudere l’inaugurazione è stato l’intervento di Tamara Zambon, l’affrescatrice sacilese che ha realizzato il ritratto e che – come ha sottolineato mons. Piussi -: «Nella successione delle mani e dei temperamenti dei vari affrescatori che hanno dato prova di sé, è la prima presenza femminile, che come tale ha saputo cogliere e rendere la fisionomia di mons. Alfredo Battisti». Zambon ha illustrato la genesi e le varie fasi che hanno caratterizzato la realizzazione del ritratto, eseguito sulla scorta e sul confronto della documentazione fotografica e di precise indicazioni iconografiche. La pittrice ha avuto cura di armonizzarlo con lo stile complessivo della galleria, pur non rinunciando al suo particolare estro. Il ritratto a mezzo busto raffigura Alfredo Battisti in età matura ma non senile, i tratti accennano alla connaturale bonomia, lo sguardo alla mitezza.
 
Il ritratto è accompagnato da un’epigrafe latina che ne compendia i tratti biografici e fa memoria del ministero episcopale: «Alfredo Battisti nato a Masi in provincia di Padova, per ventisette anni con animo mite e forte si dedicò alla cura pastorale dalla quale, espletato l’incarico, nel 2000 si dimise. Radicato nel popolo di Dio amò con animo paterno i Friulani che premuroso servì con la parola e l’azione nei tempi del terremoto e della ricostruzione. Conforme allo spirito del concilio Vaticano II guidò la Chiesa a lui affidata; per due volte portò a termine la visita pastorale; rinnovò la Curia con vari uffici tra cui anche quello della Carità; inaugurò il Museo; sancì gli atti della quinta Sinodo; accolse il papa Giovanni Paolo II nella sua visita all’Arcidiocesi. Compiuto l’ottantasettesimo anno, morì in pace il primo gennaio 2012».
 
Nella foto: Con alle spalle il ritratto, da sinistra, la cugina di mons. Battisti, mons. Duilio Corgnali, l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato e l’affrescatrice Tamara Zambon.
 
 
 

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