«San Pio X sia una famiglia per tutti»

Una cerimonia che è stata presieduta dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, assieme ad una decina di parroci della città, e che ha visto la presenza anche di un centinaio di parrocchiani delle comunità di Forgaria, Flagogna e Cornino, per 12 anni rette da don Scapin. Parrocchiani che, giunti con un pullman ed in auto, hanno voluto così testimoniare il loro affetto e riconoscenza al sacerdote. 

Il lungo pomeriggio è iniziato con l’arrivo dell’Arcivescovo che, sul sagrato, ha deposto sulle spalle del nuovo parroco la stola bianca, segno della potestà sacerdotale. Poi l’ingresso in una chiesa gremitissima.
Nell’omelia, mons. Mazzocato, ha ringraziato don Tarcisio Bordignon che per 48 anni ha retto la parrocchia di San Pio X e che ora continuerà a risiedere qui, dovendo diventare, ha detto l’arcivescovo “da padre a nonno, accompagnando la comunità con il suo consiglio”. “Non lo lasceremo in ozio, visto che il Signore gli ha confermato la salute: potrà esercitare il servizio della consolazione, ad esempio, nelle Case di riposo della città”. 

Poi l’Arcivescovo ha evidenziato “la testimonianza di maturità, fede, saggezza ed umanità di don Paolo che entra in questa comunità con come primo compito quello di “portare alla strada del Signore e offrire a tutti l’occasione di incontrare Gesù”. Mons. Mazzocato ha ricordato le “tante realtà” presenti a San Pio X: le suore che operano nella scuola materna, i tanti laici impegnati nella liturgia, la realtà del Cammino neocatecumenale. “E’ bello – ha aggiunto l’Arcivescovo – quando una comunità è ricca, quando mette insieme tutti i propri doni. E sarà il pastore ad avere la responsabilità di guidarli assieme. Così continueremo a vedere una bella ricchezza”. Infine, un ringraziamento, mons. Mazzocato, l’ha rivolto a don Giancarlo Brianti, “per la sapienza, intelligenza e perfetta sintonia con il Vescovo” con cui ha svolto il ruolo di amministratore parrocchiale in questo periodo. 

E’ toccato poi al direttore del Consiglio pastorale, Guglielmo Cocco, dare il benvenuto al nuovo parroco, ringraziando l’arcivescovo per averlo inviato. “Pur avendo tanto affetto per don Tarcisio- ha detto Cocco – tutti aspettavamo un rinnovamento della vita di questa parrocchia. Ringrazio don Paolo che so che per spirito di obbedienza ha detto sì a lasciare delle comuntià che amava e rientrare in una situazione per tanti versi complessa. Ma devo rincuorarti, don Paolo, che assieme ai problemi trovi qui una comunità viva, ricca di tanti carismi, tante persone desiderose di accoglierti, ascoltarti e aiutarti. Spero che possiamo insieme sotto la tua guida intraprendere un nuovo cammino, continuando quanto don Tarcisio ci ha insegnato, confidando che anche al di fuori delle porte della Chiesa si possa fare manifesta una comunità cristiana”.

“Ho conosciuto Dio come padre – sono state invece le parole del nuovo parroco – che non giudica e valuta il bene che c’è in ciascuno. Questo vorrei fare anche con voi”. Don Scapin ha poi spiegato il motivo per cui ha scelto la vigilia dell’Immacolata per l’ingresso: “26 anni fa, quando sono stato ordinato, mia madre stava morendo e l’Arcivescovo Battisti mi disse: “Prendi Maria come tua madre”. E lei mi ha sempre accompagnato”. Infine l’appello ad essere aiutato, a cui tutta l’assemblea ha risposto con un convinto “Sì”.

Al termine della Santa Messa, la folla di parrocchiani si è stretta attorno al suo nuovo pastore per un rinfresco.  “Questa parrocchia – ci ha confidato don Scapin  – ha tante realtà e questo è un fatto positivo. E’ una famiglia allargata, che io voglio valorizzare come si fa quando si hanno tanti figli. Ognuno ha la sua caratteristica. Mi auguro veramente che si crei un clima di famiglia e unità. La Vergine Maria e San Pio X ci aiuteranno”.

 
Per approfondire:

Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social

Facebooktwitterrssyoutube

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail