Quaresimali d’arte, l’Arcivescovo: «Gesù consegna la sua misericordia a chi, pentito, si affida a lui»

Si è vissuto oggi, domenica 6 marzo alle ore 17 in Cattedrale a Udine, il quarto ed ultimo appuntamento con i «Quaresimali d’arte». Il percorso proposto dall’Arcidiocesi di Udine – che attraversa le domeniche di Quaresima intrecciando Sacra Scrittura, incanto musicale e riflessione dell’Arcivescovo – in questo Anno Santo della Misericordia è ispirato a questo evento di grazia che Papa Francesco ha voluto per tutta la Chiesa cattolica.

In quest’ultima “stazione per l’anima” l’arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato, prendendo le mosse dalle letture (Osea 11, 1-9 – Giovanni 19, 28-37), ha esortato i fedeli – seguendo l’invito di S. Giovanni –  a volgere «lo “sguardo verso Colui che hanno trafitto”; cioè, verso Gesù crocifisso nel momento in cui il soldato gli squarcia il  Cuore da cui escono sangue e acqua». 

Mons. Mazzocato ha quindi ricordo brevemente tre testimonianze «che ci portano a contemplare il Sacro Cuore di Gesù scoprendo che quella è la Sorgente della Misericordia di Dio per noi uomini peccatori». La prima è proprio quella offerta dall’evangelista Giovanni: «L’apostolo prediletto da Gesù era sotto la croce, vicino alla Madre Maria, e fu testimone dell’ultimo atto di inutile ferocia verso Gesù crocifisso: pur vedendolo già morto, un soldato gli trapassò il cuore con un colpo di lancia. Illuminato dalle profezie dell’Antico Testamento, Giovanni riconobbe in quel gesto l’estrema rivelazione dell’amore misericordioso di Gesù per gli uomini». «L’evangelista – ha spiegato l’Arcivescovo – comprende, nella fede, che in quel momento si è spalancata sull’umanità la Sorgente della vita e della misericordia di Dio; è la Sorgente che sarebbe rimasta per sempre aperta su mondo. Dal Sacro Cuore di Gesù, infatti, sgorgano sangue e acqua: l’acqua del battesimo e il sangue dell’eucaristia. Gesù consegna la sua vita e la sua misericordia a chi, pentito, si affida a lui e gli offre la possibilità reale di incontrarlo nel sacramento del battesimo e dell’eucaristia».

La seconda testimonianza riportata da mons. Mazzocato è quella di S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690), «la grande mistica a cui Gesù consegnò la missione di diffondere il culto al suo Sacro Cuore nel continente europeo che nel quale si stava inaridendo la fede a causa dell’Illuminismo». Alla figlia prediletta – ha evidenziato il presule – «Gesù rivela che il suo Cuore è la Sorgente  di un amore senza limiti: “non si è mai risparmiato, fino a spossarsi e a consumarsi al fine di testimoniar loro il suo amore”. Ed è un amore che è pura gratuita misericordia perché: “Per riconoscenza ricevo dalla maggior parte degli uomini solo ingratitudini, irriverenze e sacrilegi, insieme alla freddezza e al disprezzo che mi usano in questo sacramento d’amore”».

«Come terza testimonianza – ha spiegato l’Arcivescovo -, ricordo S. Faustina Kowalska (1905-1938). Ella ricevette da Gesù la missione di diffondere la devozione alla sua divina Misericordia, anche, facendo dipingere l’immagine di Gesù misericordioso che mostra il suo cuore da cui escono due raggi di luce, uno bianco e uno rosso».

Qui il testo integrale della catechesi dell’Arcivescovo. 

Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social

Facebooktwitterrssyoutube

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail