Per vivere un vero Natale riscopriamoci umili davanti a Dio

«Il Natale ci porti a riscoprire quella povertà e umiltà di spirito che ci suggeriscono di aprirci al Vangelo di Gesù che ci viene incontro. Allora come Gesù e con Gesù saremo capaci di divenire attenti a tutti i poveri che ci stanno attorno. Chi pretende di essere potente con le sue forze, generalmente ignora o schiaccia gli altri. Chi invece ha questa povertà di cuore e apertura al Vangelo, vede il suo cuore diventare come quello di Gesù e continua la missione del Cristo di accorgersi dei poveri». Questo il messaggio centrale lanciato dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia della S. Messa dedicata a tutti gli operatori della carità e celebrata nella serata di domenica 15 dicembre in Cattedrale. Un appuntamento che ha dato il via ad un articolato e intenso calendario di incontri con cui l’Arcivescovo vuole vivere un Avvento di prossimità con tante situazioni difficili che vive il Friuli.

«L’uomo che ha presunzione di avere le forze per imporsi da solo nella vita – ha chiarito mons. Mazzocato -, magari sopra gli altri, è un menzognero. Racconta bugie a se stesso e agli altri. Chi invece riconosce la sua debolezza è sincero, dice la verità dell’uomo. Così ad accogliere il Vangelo di Gesù sono i poveri». Quelli che sono «nella malattia, dove l’uomo fa esperienza di tutta la sua debolezza e povertà». Oppure i poveri per la situazione economica. Gesù pensa anche ad un’altra povertà, che avrebbe predicato come la prima delle beatitudini: Beati i poveri in spirito. «Beati cioé coloro che hanno una povertà, una umiltà dentro il cuore. E con quella beatitudine fa l’elogio per prima a sua madre, povera nel senso che non pretendere niente dalla sua vita, ma è totalmente affidata alla volontà di Dio», ha sottolineato il presule.

Perciò, in preparazione al Natale, «siamo chiamati a fare un esame di coscienza – ha sottolineato l’Arcivescovo -. La tentazione dell’uomo di sentirsi potente con le proprie forze è scritta dentro la carne e il sangue e si ripete ovunque. Però è una grande menzogna: l’uomo non ha in sé le forze per tenere sempre in piedi la sua vita. È la menzogna del primo peccato, quando satana convinse l’uomo a sfidare Dio, a farsi padrone del bene e del male. Siamo chiamati a ritrovare la vera povertà di spirito, fatta di umiltà, di verità di noi stessi, di apertura a chi è il vero Potente, Dio che ci ha creati e ci sostiene».

E vero Potente è Gesù, che è l’inviato di Dio: così «alla culla di Gesù arrivano i poveri pastori, o i poveri come i Magi che, ricchi di cultura e di mezzi, ma anche consapevoli di quanto è povero l’uomo quando cerca la verità. L’uomo cerca la verità, ma ha bisogno di qualcuno che gliela riveli. E per questo vanno ad inginocchiarsi davanti a Gesù».

Così, di fronte ai numerosi laici impegnati sul fronte della carità che hanno gremito la Cattedrale, mons. Mazzocato ha ricordato quanto sia grande «la missione della Carità che vogliamo ricordare in questa S. Messa con tutte le persone della Caritas diocesana e di tante altre istituzioni benemeriti che si impegnano per i poveri continuando la missione di Gesù, partendo però da un cuore purificato. Chiediamo questa grazia allo Spirito del Signore: guardiamo al cuore di Maria e andiamo verso il Natale con questa grande sincerità di cuore. E allora Gesù che nasce in una culla ci porterà ancora il suo messaggio di speranza».

 

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