Lutto nella Chiesa per l’addio a mons. Eugenio Ravignani

Si è spento nella notte di giovedì 7 maggio il Vescovo emerito di Trieste, all'età di 87 anni dopo una lunga malattia. Nato a Pola era fuggito e giunto a Trieste nel 1946, era stato anche vescovo di Vittorio Veneto, numerosi gli incarichi ricoperti negli anni

Si è spento nella notte del 7 maggio, verso le 23, dopo un lungo periodo di malattia, mons. Eugenio Ravignani, Vescovo emerito della Diocesi di Trieste e di quella di Vittorio Veneto. “Dopo un periodo di sofferta malattia, affrontato con sereno e fiducioso abbandono alla volontà del Padre celeste – scrive il Vescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi sul sito della diocesi di Trieste – . Viene a mancare alla nostra comunità diocesana un fratello nella fede, giunto a Trieste ancora bambino e cresciuto qui tra noi, che qui maturò la sua gioiosa e generosa risposta alla chiamata al sacerdozio e che qui impegnò, con esemplare dedizione, tutta la sua vita come presbitero e come vescovo”.
““Don Eugenio” – come tutti affettuosamente lo abbiamo sempre chiamato – fu un amato e venerato testimone del Signore – continua mons. Crepaldi -, sempre circondato dalla stima e dall’affetto di tutti per la sua grande carità, il suo amabile e arguto sorriso, la sua pazienza e delicatezza nei rapporti. Affidiamo al Signore della vita questo suo servo fedele e assicuriamo alla sua anima benedetta la nostra preghiera e ringraziamo quanti – familiari, sacerdoti, amici e personale medico – lo hanno accudito con ammirevole dedizione, soprattutto in questi ultimi mesi. Per il Vescovo Eugenio si sono ora compiute le parole di san Pietro che avevano guidato il suo episcopato: Donec dies elucescatFino a quando non spunti luminoso il giorno (1Pt 1,19)”.

Nato a Pola (Croazia) il 30 dicembre 1932, Ravignani si trasferì nella diocesi Trieste nel ’46. Insieme ad altri seminaristi triestini, trascorse poi un periodo di formazione presso il liceo classico del seminario di Vittorio Veneto e, completati gli anni della Teologia di nuovo a Trieste, il 3 luglio 1955 fu ordinato presbitero da mons. Antonio Santin nella città di San Giusto.
Eletto vescovo di Vittorio Veneto il 7 marzo 1983, fu consacrato a Trieste nella cattedrale della città il 24 aprile 1983 da mons. Lorenzo Bellomi: il mese successivo, il 15 maggio, fece il suo ingresso a Ceneda.
I 13 anni dell’episcopato vittoriese di mons. Ravignani si collocano idealmente tra i due convegni ecclesiali, quello celebrato nel dicembre 1985: “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini” e quello del dicembre 1996: “Il Vangelo della carità rigenera chiesa e società”. Fu nominato vescovo di Trieste il 4 gennaio 1997, all’indomani della conclusione del terzo convegno diocesano.
Il 19 gennaio 1997 salutò la diocesi di San Tiziano e partì alla volta della città di San Giusto. Entrato ufficialmente a Trieste il 2 febbraio 1997, assunse ben presto nuovi incarichi: membro della Commissione episcopale della Cei per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso dal 1998 dal settembre 2001, fu membro della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università; vice presidente della Conferenza episcopale triveneta dal 2000 al 2009, è stato anche membro della Commissione episcopale per la Facoltà Teologica del Triveneto con la delega per gli Istituti teologici regionali.
Dal 2009, dopo la nomina a vescovo di Trieste dell’arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi, mons. Ravignani ha assunto il titolo di vescovo emerito di Trieste.
Ravignani scelse come motto ispiratore del suo servizio episcopale l’espressione tratta dalla prima lettera di san Pietro “Donec dies elucescat” (“Fino a quando non spunti luminoso il giorno”, 1 Pt 1,19).

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