L’Arcivescovo: «Mons. Di Marco pastore sempre preoccupato di dare al suo gregge il nutrimento sano»

«Un servo fedele; si direbbe, un sacerdote all’antica, ma in senso positivo e di valore. È stato il pastore che si è sempre preoccupato di non fa mancare al suo gregge il nutrimento sano grazie ad una predicazione sempre fondata sulla Parola di Dio ed una cura attenta alla liturgia e alla celebrazione dei sacramenti» Così l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia pronunciata in occasione delle esequie di mons. Vittorino Di Marco, celebrate venerdì 21 agosto nella Chiesa di Dignano, paese natale del presule spirato mercoledì 19 alla Fraternità sacerdotale di Udine. «Don Vittorino – ha proseguito mons. Mazzocato – era attento a tutte le pecore a lui affidate perché nessuna si perdesse. Ha dedicato particolare cura alle persone più deboli, ai malati e agli anziani che visitava regolarmente nelle case portando il perdono di Dio e il conforto della S. Comunione». 
 
«Con vera passione del cuore – ha aggiunto l’Arcivescovo – si è dedicato ai giovani riunendoli attorno a sé per condurli in una robusta formazione cristiana. Questa formazione ha lasciato in loro una traccia profonda che continua a sostenerli nella vita. Una comunità ha il suo momento di incontro più significativo dentro la propria chiesa e don Vittorino ha speso non poche energie e risorse materiali per il monumentale Tempio Ossario di Udine affinché fosse sempre accogliente e rispondesse alle esigenze della liturgia postconciliare. Nella sua vita personale, condivisa con la sorella, ha tenuto, invece, uno stile molto sobrio, vivendo in un appartamento modesto e usando i soldi per la parrocchia e per le persone».
 
L’Arcivescovo ha dunque ricordato l’intenso apostolato di mons. Di Marco: «Negli anni della giovinezza, fu chiamato ad essere vicario parrocchiale a Vendoglio e, successivamente, a Marano. Poi, è stato chiamato in città a Udine come parroco per 17 anni a San Rocco per giungere infine alla parrocchia di San Nicolò al Tempio Ossario. Qui, possiamo dire, ha profuso le migliori energie della sua maturità sacerdotale lasciando un profondo e riconoscente ricordo di cui molti parrocchiani e amici hanno dato testimonianza in questi giorni».
 
 
 
 

Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social

Facebooktwitterrssyoutube

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail