L’Arcivescovo in visita alla “Quiete”: «Questo luogo è il cuore di Udine»

Con queste parole l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, si è rivolto agli anziani ospiti della casa di riposo “La Quiete” di Udine, alle loro famiglie, ma anche ai responsabili e operatori, nel corso della Santa Messa di Natale che ha celebrato nell’istituto geriatrico cittadino. Una consuetudine, ha ricordato, che ripete volentieri da quando è arrivato a Udine, segno di una sua particolare attenzione per questa struttura: “Ogni volta che passo con l’auto qui davanti, penso sempre a voi”. 

Dopo aver ricordato il proprio Messaggio di Natale rivolto a tutta la Diocesi, in cui cita il 33° canto del Paradiso dove Dante sintetizza il senso del Natale (“Nel tuo ventre si riaccese l’amore”), mons. Mazzocato ha affermato:  “Sono venuto per chiedere a Dio che in questa casa continui ad essere sempre acceso l’amore. L’amore si vive in tanti modi: anche organizzando bene una struttura come questa, con tutti i mezzi medici necessari. Basta che tutto sia fatto per l’amore. E’ dando aiuto a chi ha più bisogno che salviamo il mondo”.  E parlando agli anziani che lo ascoltavano, mons. Mazzocato ha voluto ricordare l’importanza anche per essi di tenere vivo l’amore nel loro cuore, “anche se a voi ormai può sembrare di poter fare poco, seduti su una carrozzella”.

Alla celebrazione – aperta dal saluto del cappellano, padre Claudio, che ha ringraziato mons. Mazzocato, per la sua presenza sentita e per l’aver definito la Quiete “cuore di Udine” – hanno partecipato i responsabili della  casa di riposo, a partire dal suo presidente, Gabriele Renzulli, il quale nel suo intervento, ha ricordato i progetti di miglioramento della struttura, a partire dalla costruzione del “Parco della memoria” per gli anziani, per la cui inaugurazione – prevista a primavera – ha chiesto la presenza dell’Arcivescovo per una benedizione. Tra gli altri progetti, Renzulli ha citato la realizzazione di un’area parcheggi, così da poter abolire la presenza delle macchine negli spazi all’aperto per gli anziani. “Questi sono anni difficili – ha proseguito il presidente della Quiete – e il Consiglio di amministrazione si è impegnato in modo serio a sostenere le attività, anche con sacrifici di ordine personale per dare significato a questa struttura che accoglie la vecchia Udine e chi l’ha rappresentata”. Infine, Renzulli ha ricordato la collaborazione con l’Università di Udine e la scuola di specializzazione in Geriatria (per la quale erano presenti i professori Sechi e Cavarape) attivata con lo scopo di offrire un migliore servizio per gli anziani ospiti. “Udine ha un’età media alta e per far fronte alle problematiche degli anziani è necessario operare sempre più in modo integrato tra tutte le istituzioni”.

Un ringraziamento all’Arcivescovo è stato espresso dal vice sindaco di Udine, Carlo Giacomello che ha definito la Quiete, struttura per anziani più grande della Regione, un “fiore all’occhiello” e, citando le letture della Santa Messa, “un segno divino, un segno importante per tutti quelli che vi incontrano”.

Alla Santa Messa hanno preso parte, infine, anche i tanti volontari che prestano il loro servizio alla Quiete, afferenti a varie associazioni: dall’Avulss (presente con 13 volontari) a Liberamente (7 volontari), Alice e un’altra realtà che si occupa di Pet Therapy.

 
Per approfondire:

Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social

Facebooktwitterrssyoutube

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail