L’Arcivescovo a Stolvizza: «Il demonio svuota i cuori e le chiese»

“Se qualcuno dice che non ha voglia di pregare o si chiede a cosa serva, afferma questo sotto la tentazione del demonio. A poco a poco il suo cuore si indurisce e si impoverisce. Se la preghiera diventa un fastidio, da tacitare magari con la televisione sempre accesa, vuol dire che il Tempio presente nel nostro cuore è disabitato. È il demonio che vuole rendere disabitate le chiese che abbiamo nel cuore, e di conseguenza anche le chiese che radunano i credenti. E se la chiesa del cuore è disabitata, dentro di noi passa di tutto: inquietudini, scontentezza, rotture dei rapporti tra persone”. Lo ha evidenziato l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nell’omelia della solenne celebrazione eucaristica con la quale è stata benedetta la chiesa parrocchiale di Stolvizza, in Val Resia, dedicata a San Carlo Borromeo. Forte l’appello dell’Arcivescovo: “Almeno a Resia resistete a questa tentazione del demonio, con le vostre grandi e antiche tradizioni cristiane. Insegnate ai ragazzi a venire in chiesa sentendo Gesù nel loro cuore. Se i genitori si distraggono, i figli allora si perdono. Se i vostri cuori saranno casa del Signore, anche questa chiesa rimarrà tempio di Dio perché abitata da veri credenti”.

Contemplando la bellezza del restauro, mons. Mazzocato aveva osservato: “Entrando in questa chiesa, si ha forte l’impressione che essa sia stata costruita per la preghiera. Ed è impressionante come una tale bellezza sia potuta nascere nel Settecento in un piccolo paese di montagna. Si vede che è stata costruita con cuore e intelligenza, da uomini di fede”. Di qui il forte augurio del Pastore della Chiesa Udinese: “Dopo tutti gli sforzi, meritevoli, fatti per realizzare il restauro, non lasciatelo a metà. Facciamo sì che questa chiesa continui ad essere Casa del Signore. E se una casa è disabitata, si vede subito, anche se è stata progettata dal Palladio. Questa chiesa sarà davvero abitata se chi ci entra sarà nel suo cuore un tempio del Signore, come Maria”. Secondo Sant’Agostino, citato dall’Arcivescovo, “Maria ha concepito Gesù nel suo grembo perché prima ha saputo concepirlo nel suo cuore”. Perciò, è l’appello di mons. Mazzocato, “cuore e mente devono essere aperti alla preghiera personale e comunitaria e alla comunione nell’Eucaristia. Questa è la grande questione del mondo d’oggi”.

Prima della S. Messa, erano intervenuti il parroco, mons. Lorenzo Caucig, con il vicario parrocchiale don Gianluca Molinaro, il sindaco di Resia, Sergio Chinese, e l’architetto Paolo Emilio Daffarra, che ha guidato i lavori. Mons. Caucig ha sottolineato la grande generosità della gente di Stolvizza e dell’intera Val Resia, che ha coperto metà dell’opera, e il lavoro di squadra con la Diocesi (ringraziando per questo l’Arcivescovo e il direttore dell’Ufficio amministrativo diocesano, mons. Sergio Di Giusto) che ha permesso di fruire per l’altra metà dei fondi dell’8 per mille della Conferenza episcopale italiana. Proprio partendo da questo lavoro di squadra, il sindaco Chinese ha rilanciato il messaggio dato dall’Arcivescovo giovedì scorso ai sindaci e agli amministratori nell’Anno della Carità: “Ci ho pensato molto – ha detto il primo cittadino di Resia – e sono davvero convinto che dobbiamo creare una rete di solidarietà sempre più forte per chi sta peggio”.

 
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