L’Arcivescovo all’incontro ecumenico: «Ci unisca l’impegno a mostrare la luce di Cristo»

Essere sale e la luce della terra, «far sentire alle persone il vero sapore della vita e mostrare al mondo la gioia di vedere una vita illuminata da una luce che il mondo non conosceva, la luce di colui che ha detto: “io sono la luce del mondo”. Su questo tutti noi cristiani, qualunque sia la nostra appartenenza ecclesiale, ci dovremmo trovare uniti».
 
Si è espresso con queste parole l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, nel corso dell’incontro ecumenico di preghiera tenutosi sabato 23 gennaio nella chiesa di San Giacomo a Udine, promosso dalla Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo, assieme alla Chiesa evangelica metodista e alle Chiese ortodossa romena e russa di Udine. Un incontro cui, oltre a mons. Mazzocato, sono intervenuti anche padre Iustinian Deac, della Chiesa ortodossa romena (parrocchia di via Renati a Udine), padre Volodymyr Melnychuk, della Chiesa ortodossa russa (che si riunisce nella chiesa di San Bernardino), il pastore Marco Fornerone, della Chiesa evangelico metodista che fa riferimento alla chiesa di piazzale D’Annunzio a Udine.
 
Essere luce e sale del mondo è un “compito impegnativo”, ha detto ancora mons. Mazzocato, perché “c’è chi il sapore del Vangelo non vuole sentirlo, c’è chi quella luce non vuole vederla e cerca di spegnerla, come ha cercato di spegnere sulla croce colui che ha detto: “Io sono la luce del mondo”. Per questo c’è anche una parte di martirio che in questi nostri tempi, specie per i laici, è particolarmente vero. Questo mette alla prova noi, affinché manteniamo l’autentico sapore del Vangelo, l’autentica luce del Vangelo come dono grande, a prezzo anche della nostra croce. Convertendo noi stessi ogni giorno noi facciamo un dono grande ai fratelli. L’uomo ha bisogno della luce del Vangelo, ne ha bisogno tutta la società che oggi si muove un po’ a tentoni. Continuiamo a pregare per questa nostra continua conversione”.
 

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