L’Arcivescovo alla solennità dei Santi Patroni: «Abbiamo bisogno di nuovi martiri per capire e accogliere la verità del Vangelo»

«Se mi guardo attorno mi viene da dire che abbiamo bisogno anche qui da noi di nuovi martiri perché spesso le parole del Vangelo non sono più capite e accettate dalla mentalità comune». Questo il forte monito lanciato dall’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, in occasione della Santa Messa dei Santi Patroni, mercoledì 12 luglio in Cattedrale a Udine. 

 

«La straziante vicenda del piccolo Charlie Gard ne è un triste esempio – ha proseguito mons. Mazzocato -. La vita e la morte di questo indifeso cucciolo d’uomo dipendono dalla decisione di un giudice e dal parere di un’équipe medica con i genitori ridotti all’impotenza nonostante il sostegno di altri qualificati sanitari e di tantissime persone in tutto il mondo. Questa situazione ha qualcosa di inquietante e di paradossale e ci fa sospettare che sulla difesa della vita di ogni essere umano c’è qualcosa di importante che non capiamo più. Ma il piccolo Charlie è la punta di un iceberg, più o meno sommerso, che riguarda gli orientamenti che la nostra società sta prendendo sul modo di intervenire sull’inizio e il termine della vita umana, sulla famiglia e il modo di vivere i rapporti affettivi e sessuali, sull’educazione nelle scuole, sull’accoglienza dei profughi. Senza voler approfondire i discorsi, appare a tutti evidente che più volte questi orientamenti e gli argomenti che li sostengono non sono in accordo con ciò che Gesù insegna nel Vangelo. La nostra società si sta orientando su scelte che riguardano dimensioni fondamentali della propria vita e che non sono secondo la tradizione cristiana che ci apparteneva».

 

«Affermo questo senza alcuna volontà di polemica, ma solo come una constatazione perché mi sembra condivisibile da parte di tutti che tante opinioni attuali sul senso della vita e della morte, della famiglia, della libertà, della difesa dei deboli non le troviamo nelle pagine del Vangelo che insegnano spesso una sapienza della vita che stride con la mentalità corrente – ha infine agguinto l’Arcivescovo –. Nel rispetto delle idee di ognuno, rivolgo la mia parola prima di tutto a me stesso e poi a quanti, anche in Friuli, desiderano restare fedeli all’insegnamento di Gesù e dico che abbiamo bisogno di martiri. Non intendo di cristiani che devono perdere la vita fisica perché, ringraziando Dio, da noi non c’è questo pericolo che invece corrono fratelli cristiani in altri paesi. Abbiamo bisogno, piuttosto, di cristiani che anche oggi accolgano con la mente e il cuore le parole di Gesù e che capiscano la verità del Vangelo in mezzo alla confusione di opinioni in cui ci troviamo. E che, poi, abbiano il coraggio e la coerenza non solo di parlare ma, specialmente, di vivere e fare scelte secondo questa verità; anche con qualche prezzo di impopolarità e di rifiuto. Questi testimoni possono essere come lampade accese che portano luce alle menti di tante altre persone che cercano ancora quale sia il bene e il male ma sono disorientate a causa di una confusione spesso creata ad arte».

 

La Santa Messa – concelebrata dai vescovi emeriti mons. Lucio Soravito De Franceschi e mons. Diego Causero – si è conlcusa come da tradizione con la benedizione della città dal sagrato della Cattedrale. Numerose le istituzioni civili e militari presenti alla celebrazioni.

Qui il testo integrale dell’omelia.

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