L’Arcivescovo alla Messa per la pace in Ucraina: «Facciamo barriera contro il male»

«Stringiamoci alle sorelle e ai fratelli ucraini che vivono tra di noi in Friuli – uno degli appelli di mons. Mazzocato –, disponibili a dare gli aiuti di cui possono avere bisogno. Siamo pronti anche ad accogliere coloro che dall’Ucraina giungessero fin da noi cercando sostegno e protezione».

«Per quanto ci è possibile noi non vogliamo adattarci passivamente ma opporci attivamente a Satana e a coloro che si sono fatti annebbiare la coscienza dal suo cinico istinto di male e di morte. Questo è lo scopo che ci ha riuniti in cattedrale per pregare e celebrare la Santa Messa». L’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, si è espresso così nella S. Messa di domenica 27 febbraio, in Cattedrale, pregando per la pace in Ucraina.

«Mentre ci stavamo rasserenando per la sensibile diminuzione dei contagi causati dal Covid, i nostri animi sono nuovamente turbati da un’inattesa tragedia. Mai avremmo immaginato – ha detto – di rivedere nel cuore dell’Europa colonne di strumenti di morte che attraversano le strade di città pacifiche e file di persone disperate – di tanti bambini in particolare – che cercano scampo da quegli strumenti che minacciano solo distruzione. Attraverso i mezzi di comunicazione, giornalisti ed esperti cercano di trovare motivazioni storiche, politiche, economiche, psicologiche che diano una qualche spiegazione a tanta insensata volontà di distruzione. La vera motivazione ce la offre la Sacra Scrittura la quale rivela che Satana, lo Spirito del male, continua ad aggirarsi sulle nostre terre ed egli è “omicida” per natura. Per seminare senza pietà sofferenze e morte si serve di uomini e donne che, per interessi personali, sono disponibili a seguirlo rendendo insensibile la loro coscienza». «Affligge ancor di più il cuore – ha aggiunto mons. Mazzocato – riconoscere che questi alleati dello Spirito del male sono dei cristiani che infieriscono su loro fratelli di fede trasgredendo il fondamentale comando di Gesù: “Amatevi l’un l’altro come io vi ho amato”».

Ma come resistere all’avanzare del male? Mons. Mazzocato ha offerto tre suggerimenti.

«Prima di tutto sintonizziamo le nostre menti e i cuori su una convinzione che non ammette deroghe e che esprimo con le parole di Papa Francesco: “la guerra è una follia”; è male per sua natura. Mai e in nessun modo essa può produrre effetti buoni ma solo distruzione, lacrime e morte. Di conseguenza, coloro che la usano sperando di ottenere benefici per sé o per il proprio popolo sono dei folli con la coscienza accecata. Non otterranno nulla di buono neppure per se stessi e per i loro soci di interessi».

«La Sacra Scrittura, poi, definisce il demonio, oltre che “omicida”, anche “divisore”. Possiamo, allora, opporci a lui rafforzando i vincoli di solidarietà tra di noi – ha suggerito l’Arcivescovo –. La prima sincera solidarietà vogliamo esprimerla verso le sorelle e i fratelli ucraini che vivono tra noi in Friuli. Abbiamo un debito di riconoscenza verso di loro; specialmente verso quelle donne ucraine che offrono un prezioso servizio accanto ai nostri anziani, dentro le nostre famiglie e in altri settori della società. Molte sono mamme e hanno il cuore in lacrime temendo per la sorte della famiglia lontana. Ci stringiamo a loro disponibili a dare gli aiuti di cui possono avere bisogno. Siamo pronti anche ad accogliere coloro che dall’Ucraina giungessero fin da noi cercando sostegno e protezione».

Un terzo modo per far barriera contro l’avanzare del male «ce lo ha indicato Gesù nel Vangelo – ha ricordato mons. Mazzocato –, dicendo: “L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male”. Il primo terreno di battaglia sul quale resistere al male e alle tentazioni di Satana è il nostro cuore. La guerra non è iniziata sulle strade della martoriata Kiev ma nel cuore di chi ha deciso quella distruzione. Nel cuore di ogni uomo si gioca la battaglia decisiva tra bene e male. Questa è una verità di cui sento poco parlare perché, probabilmente, abbiamo perso l’abitudine di concludere le giornate con un onesto esame della nostra coscienza. Questo salutare esercizio ci riporta sul campo in cui avviene, quotidianamente, il primo scontro tra bene e male e ci aiuta a purificare il cuore in modo che da esso escano frutti buoni. Questo è il nostro primo contributo di opposizione all’avanzare del male». «Infine continuiamo a pregare da poveri peccatori. La nostra preghiera di questa Santa Messa – ha concluso mons. Mazzocato – si unisca a quella di tanti altri cristiani e raggiunga il cuore di Dio Padre e di Gesù, suo Figlio. Ricorrendo all’intercessione della Madre delle Grazie a cui ci affidiamo con le parole dell’antica supplica: “a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime”».

 

Articolo in collaborazione con la redazione de “La Vita Cattolica”

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