L’Arcivescovo ai religiosi: «la preghiera ci dona occhi buoni per vedere il Signore»

«Sono utili gli studi, le conferenze di aggiornamento, la lettura di libri, le verifiche e le programmazioni. Ma se non sostiamo fedelmente nel nostro tempio interiore in preghiera e meditazione, non entrerà in noi la luce dello Spirito Santo e i nostri occhi resteranno miopi». Senza «occhi buoni», ha proseguito mons. Mazzocato «ripeteremo le cose che dicono tutti, daremo giudizi secondo la mentalità corrente, rischieremo di orientare la vita delle nostre comunità e delle persone su strade che non sono secondo la volontà di Dio Padre».

In una Cattedrale gremita, l’Arcivescovo ha ricordato l’importanza della celebrazione che quest’anno acquista particolare significato, nell’Anno della vita consacrata indetto dal Papa in occasione del 50° anniversario della promulgazione dei due importanti documenti del Concilio Vaticano II: la Costituzione dogmatica “Lumen Gentium” e il Decreto sulla Vita consacrata “Perfectae caritatis”.


«Anche la Chiesa Udinese – ha sottolineato l’Arcivescovo – desidera vivere con intensità l’Anno della Vita Consacrata», con «iniziative particolari a favore dei consacrati e delle consacrate che vivono e testimoniano il loro carisma in Diocesi».

Rivolgendosi a religiosi e religiose, mons. Mazzocato li ha invitati a «meditare sul significato della vita consacrata dentro la Chiesa, seguendo le indicazioni della Lettera apostolica di Papa Francesco» e «riprendendo in mano i due più importanti documenti del Magistero di questi 50 anni: il decreto conciliare Perfectae caritatis e l’Esortazione apostolica di Giovani Paolo II Vita consecrata». L’Arcivescovo ha poi offerto una sua riflessione, rifacendosi al messaggio del Consiglio permanente della Cei per la Giornata della vita consacrata, che all’inizio richiama l’esclamazione di gioia del vecchio Simeone mentre stringe tra le braccia Gesù: «I miei occhi hanno visto la salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli». «Quante persone oggi non vedono più la salvezza che Dio ha preparato e che Gesù ha portato per tutti i popoli!», ha osservato l’Arcivescovo. Da qui l’esortazione ai religiosi e alle religiose: «Dai consacrati la gente si aspetta che abbiano uno sguardo profondo, che sa riconoscere i segni dell’opera di Dio oggi nella vita delle persone, delle famiglie, della Chiesa e della società; che sa scorgere le strade sulle quali la Volontà di Dio ci invita a camminare».

Il «segreto» per avere «occhi buoni», che riconoscono la presenza e l’opera del Signore e la sua volontà, ha spiegato mons. Mazzocato, è che lo Spirito Santo sia con noi come una presenza familiare a cui siamo abitualmente aperti». Da qui l’esortazione conclusiva dell’Arcivescovo: «Rimaniamo sotto la luce dello Spirito Santo sostando a lungo nel tempio in cui Egli abita che è il nostro cuore. Rimaniamo fedeli a tempi di preghiera senza cedere a scusanti che spesso nascondono la nostra fatica a pregare. Poi usciamo dal tempio con lo sguardo illuminato dallo Spirito per mostrare a tutti, come Simeone, che Gesù, il Salvatore, continua ad agire nella sua Chiesa e le strade per incontrarlo. Questa è la prima opera missionaria che i consacrati sono chiamati a fare nella Chiesa».
 

Giubilei di vita consacrata
Nel corso della Santa Messa, come da tradizione, sono stati ricordati i giubilei di vita consacrata.
Taglia quest’anno il traguardo del 70° di consacrazione padre Teodorico Bonaventura, dei Frati Cappuccini di Castelmonte. Con lui, altri giubilei saranno celebrati lunedì 2 febbraio in Cattedrale a Udine. Per il 60° di consacrazione: don Luigi Baldissera, dei Salesiani di don Bosco; sr Zeffirina Salvadori, delle Suore Ancelle della Carità; sr Domitilla Breda, sr Anastasia Dreosso, sr Gabriella Franco e sr Fausta Pistrino, delle Suore Rosarie; sr Giuseppina Zanette e sr Federica Calderari, delle Dimesse Figlie di Maria Immacolata; sr Gesuina Del Negro, sr Biancamaria Morao, sr Fabrizia Zanettin, sr Sara Facini, sr Rosarita Palman, sr Marylucia Favaro, sr Tarsilla Visentin e sr Teotima Panzarin, delle Missionarie Francescane del Sacro Cuore. Per il 50°: fr. Celestino Dell’Ordel, dei Frati minori di Gemona; p. Camillo Disconzi e p. Giuliano Melotto, dei Stimmatini di Gemona; sr Assunta Perdoncin, delle Suore Di Gesù Buon Pastore; sr Noemi Pascot, delle Rosarie; sr Maria Bozzi, delle Figlie di Maria Ausiliatrice; sr Chiardamiana Tommasini, sr Giordana Marta, sr Deodata Donati, sr Luisamaria Betetto e sr Veridiana Scaini, delle Missionarie Francescane del Sacro Cuore. Per il 25° di consacrazione: sr StellaRose, delle Suore di Maria Immacolata e sr Patrizia Genovese, delle Missionarie Francescane del Sacro Cuore.
 
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