“La chiesa deve abitare in Internet”: don Ivan Maffeis a Udine

Papa Francesco, con i suoi «tweet» diretti a una moltitudine di follower, docet. E anche nella recente esortazione «Evangelii Gaudium» invita tutti i cristiani a trovare nuove strade per annunciare il Vangelo. Per questo «la Chiesa deve imparare ad abitare in internet, senza averne paura, con i propri valori e la propria cultura». Sono parole di don Ivan Maffeis, vice direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana, che sabato 7 dicembre interverrà, nella sala Paolino d’Aquileia, in via Treppo 5/B, alle ore 14.45, al convegno organizzato in occasione della Giornata del settimanale diocesano “La Vita Cattolica”, giornata che vedrà per l’occasione tutta la Diocesi stringersi attorno al proprio più antico strumento informativo, che per l’occasione avrà una tiratura speciale. All’incontro, interverranno, con una riflessione anche l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, il presidente della Vita Cattolica, mons. Igino Schiff, il direttore, Roberto Pensa, e la responsabile della diffusione, Elena Iuri.
 
Trentino di Pinzolo, 46 anni, don Maffeis è stato per dieci anni direttore del settimanale «Vita Trentina», di Radio Studio Sette in-Blu, responsabile dell’Ufficio stampa e comunicazioni sociali della sua diocesi. Poi, nel 2009, l’incarico di vice direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali alla Cei. All’incontro udinese terrà una relazione dal titolo «Comunità cristiane e settimanale diocesano protagonisti nel mondo digitale». «Di fronte alla facilità di accesso alla Rete, il nostro problema rimane quello di individuare – afferma don Maffeis – sentieri per non smarrirsi. La competenza richiesta non è relativa a come usare i nuovi dispositivi tecnologici, ma chiama in causa ciò in cui crediamo, i nostri riferimenti valoriali, culturali, sociali, simbolici: qualcosa, insomma, che viene “prima” della Rete e che coinvolge la nostra responsabilità e la nostra capacità di trasmettere ragioni di vita: se la Rete è una sorta di “cortile dei gentili”, dobbiamo saperlo abitare da credenti».

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