Dopo l’introduzione della presidente del GRIS, Tiziana Fumei, l’incontro proseguirà con l’intervento del diacono Marco Soranzo, responsabile del Servizio diocesano per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e le sette.
«L’incontro – spiegano gli organizzatori – nasce dalla constatazione che il Santo Natale sta assumendo sempre più una dimensione laica, neo pagana, trionfalista e consumista; gli aspetti religiosi sembrano quasi trascurabili, il mistero dell’incarnazione di Gesù, nato in povertà nel silenzio di un’umile dimora, rischia di essere messo in secondo piano dimenticando che è Lui l’unico centro della festa, il Dio fatto uomo, la luce del mondo».
I segni cristiani che introducono e fanno da contorno a questo straordinario evento sono oggi percepiti come qualcosa di totalmente altro: presepe, albero di Natale, candele, luci, doni, decori assumono quindi un sapore diverso. Sta avvenendo una inversione storica: come il cristianesimo nel suo affermarsi nei primi secoli ha dato una dimensione cristiana a luoghi e culti pagani, così ora avviene il contrario, laicità ed interessi economici rischiano di snaturare la dimensione della festa religiosa. «Questo è un rischio che può contagiare noi tutti – affermano ancora dal GRIS -, ossia perdere la centralità e l’identità del Santo Natale dove siamo chiamati a contemplare il vero volto di Gesù, in quello di un bimbo innocente deposto su una mangiatoia».
Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social