«Invochiamo il Signore affinché ricostruisca e renda integra la sua tunica”, “che fu tagliata, ma era tessuta in un pezzo solo”. Così “sarà più forte la nostra testimonianza” e le persone percepiranno meglio “l’acqua viva di cui gli uomini sono assetati».
Un forte invito a pregare per l’unità dei cristiani quello rivolto domenica 25 gennaio dall’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato nell’incontro ecumenico svoltosi nella chiesa rumeno ortodossa di via Renati a Udine, a conclusione della “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”. Presenti, insieme all’Arcivescovo, p. Iustinian Deac, della parrocchia romena di S. Basilio il Grande, p. Volodymyr Melnychuk, arciprete della parrocchia russa dell’Esaltazione della Croce, e il pastore evangelico metodista rev. Marco Fornerone (impossibilitato a partecipare, il sacerdote della comunità serba di Santo Stefano Brancovic, Rasko Radovic, ha aderito comunque all’iniziativa).
«Oggi tantissime persone hanno la stessa sete della Samaritana – ha sottolineato mons. Mazzocato soffermandosi sul tema scelto quest’anno per la settimana, «Dammi un po’ d’acqua da bere», tratto da un testo del Vangelo di Giovanni in cui si racconta l’incontro di Gesù con la donna di Samaria presso il pozzo di Giacobbe -, persone che hanno un tormento nel cuore, cercano e non trovano acqua viva”. “Noi, io per primo – ha proseguito l’Arcivescovo -, a differenza di Gesù, siamo un po’ deboli nel far scoprire l’acqua viva” “che sgorga nelle nostre vite cristiane».
Questa “tiepidezza” nella testimonianza – così l’ha definita mons. Mazzocato -, “è certamente anche dovuta al fatto che nella Chiesa di Cristo, purtroppo, non c’è la piena comunione”. Da qui l’esortazione dell’Arcivescovo, nella chiesa gremita, a “pregare tutti insieme per chiedere perdono” e invocare il Signore affinché ricostituisca quell’unità spezzata da secoli.
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