Chiesa udinese in preghiera per le missioni

In comunione con la Chiesa universale anche in Diocesi si sta vivendo con particolare intensità il mese missionario, segno di grande vicinanza ai 178 missionari friulani che stanno portando l’annuncio nei cinque continenti. In particolare venerdì 20 ottobre alle ore 20.30 nella Parrocchia udinese di San Quirino (in via Gemona, 60), si terrà la Veglia missionaria guidata dall’arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato. Tre le testimonianze che saranno portate nel corso della veglia: da padre Carlo Di Sopra, saveriano, missionario in Sierra Leone dal 1993, da Stefano e Abeba Comand e dai ragazzi che con la Parrocchia di Codroipo hanno fatto un’esperienza di viaggio missionario in Bolivia.

 

Non solo. Quest’anno ci sarà anche la «Peregrinatio» delle urne di Santa Teresa del Bambin Gesù, patrona delle missioni, e dei genitori Santi Coniugi Martin: dal 21 al 23 ottobre al santuario della Beata Vergine delle Grazie e il 24 ottobre al monastero del Carmelo di Nazareth, a Montegnacco di Cassacco. 

 

Il messaggio del Papa per la Giornata missionaria mondiale

Tre domande  rivolte a ognuno di noi: «Qual è il fondamento della missione? Qual è il cuore della missione? Quali sono gli atteggiamenti vitali della missione?». A porle è Papa Francesco perché ci accompagnino nel mese missionario che – all’insegna del titolo «La messe è molta (Mt 9,37)» – si è aperto lunedì 24 settembre e culminerà domenica 22 ottobre nella Giornata missionaria mondiale che sarà celebrata in ogni parrocchia.

Un invito dunque a «riflettere nuovamente sulla missione al cuore della fede cristiana», infatti, ha sottolineato il Santo Padre nel Messaggio per la Giornata missionaria«la Chiesa è missionaria per natura, se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe con l’esaurire il proprio scopo e scomparire». E invece «il mondo ha essenzialmente bisogno del Vangelo di Gesù Cristo», prosegue il Papa, perché attraverso la Chiesa continua «la sua missione di Buon Samaritano, curando le ferite sanguinanti dell’umanità, e di Buon Pastore, cercando senza sosta chi si è smarrito per sentieri contorti e senza meta».

 

Le missioni, i giovani e il Sinodo

Vale infine la pena ricordare che nel suo messaggio il Papa dedica poi un pensiero particolare ai giovani, «speranza della missione», perché, scrive, «la persona di Gesù e la buona Notizia da lui proclamata continuano ad affascinare molti di loro», tanto che «essi cercano percorsi in cui realizzare il coraggio e gli slanci del cuore a servizio dell’umanità». E proprio l’atteso Sinodo dei Vescovi – che si celebrerà nel 2018 sul tema «I giovani, la fede e il discernomento vocazionale» – sarà «un’occasione provvidenziale per coinvolgere i giovani nella comune responsabilità missionaria che ha bisogno della loro ricca immaginazione e creatività».

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