Il 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore – popolarmente detta “Candelora” – la Chiesa celebra la Giornata mondiale della Vita Consacrata: è dedicata a tutte le persone – uomini e donne, laici o religiosi – che scelgono una forma di vita di consacrazione speciale a Dio, nella professione dei voti di castità, povertà e obbedienza.
La presenza di vita consacrata nell’Arcidiocesi di Udine
Sono tre le comunità monastiche, tutte femminili, presenti nel territorio diocesano: si tratta delle monache clarisse di Attimis e di Moggio Udinese e delle monache carmelitane di Montegnacco (Cassacco).
Ben ventiquattro sono gli istituti religiosi femminili di vita attiva, i quali possono contare in tutto quarantasei case religiose: tra questi istituti, alcuni provengono da fuori Italia (in particolare da: Brasile, Burundi, Messico, India, Kenya), mentre altri incarnano carismi di origine friulana (pensiamo alle suore della Provvidenza, alle suore Rosarie o alle Francescane missionarie del Sacro Cuore).
A questi istituti religiosi si aggiungono otto istituti secolari, a loro volta femminili.
Il mondo religioso maschile, invece, conta dieci ordini e congregazioni (comprese le nuove congregazioni dei santuari di Ribis e Tricesimo-Madonna Missionaria), per un totale di tredici case religiose. I religiosi sono molto attivi in città a Udine si pensi alla presenza nel capoluogo di padri salesiani, saveriani, stimmatini e vincenziani.
Al mondo religioso maschile sono affidati i santuari della B.V. delle Grazie in Udine (retto dai Servi di Maria), della Madonna Missionari a Tricesimo (con i monaci dell’Imitazione di Cristo), della B.V. del Carmine a Ribis di Reana (Comunità Opera dello Spirito Santo) e i santuari francescani di Sant’Antonio a Gemona e di Castelmonte, retti rispettivamente dai frati minori e dai cappuccini. Numerose Parrocchie del territorio diocesano sono affidate alla cura e all’amministrazione di religiosi: dal Bearzi e la Basilica delle Grazie, entrambi a Udine, fino a Prepotto e Buttrio (con l’intera Collaborazione pastorale).
I giubilei di vita consacrata femminile nel 2024
Suore francescane Missionarie del Sacro Cuore
- 70° di professione: suor Veronica Parisotto
- 70° di professione: suor Dominga Sartoretto
- 65° di professione: suor Camilla Berlato
- 65° di professione: suor Gilberta Maddalena
- 65° di professione: suor Piera Zanon
- 65° di professione: suor Antonietta Pozzebon
- 60° di professione: suor Antoniangela Rossi
- 60° di professione: suor Novella Gaier
- 60° di professione: suor Luisa Ceccato
- 60° di professione: suor Carmelina Cavalli
- 50° di professione: suor Mary Letizia Thottappilakkel
Suore Ancelle di Gesù bambino (Cavalicco)
- 75° di professione: suor Albertina Milani
- 60° di professione: suor Daniela Bolzonello
Istituto Sorelle della Misericordia (Martignacco)
- 65° di professione: suor Lia Virginia Barbon
Suore Rosarie (Villa Santina)
- 60° di professione: suor Teresa Miconi
- 60° di professione: suor Eleonora Parussatti
Suore della carità “di Maria Bambina” (Fagagna)
- 60° di professione: suor Emanuelita Padovan
- 60° di professione: suor Noemi Nigris
Istituto secolare delle Piccole apostole della Carità (Pasian di Prato)
- 25° di professione: Tiziana Scaccabarozzi
I giubilei di vita consacrata maschile nel 2024
Salesiani di don Bosco (Udine, Bearzi)
- 60° di professione: p. Angelo Durante (celebra anche i 50 anni di ordinazione sacerdotale)
Oltre a don Durante, altri due religiosi celebrano un giubileo di ordinazione presbiterale: p. Eugenio Sirch (frati minori, Gemona) e p. Luigi Lanzilli (stimmatini, Gemona) festeggiano infatti il 60° di ordinazione.
Sacerdoti o religiosi?
Riguardo al mondo religioso maschile, molti religiosi sono anche sacerdoti. Tuttavia le due figure non vanno confuse: mentre il sacerdozio si riceve con il secondo grado del Sacramento dell’Ordine sacro (dopo il diaconato), la professione religiosa non è un Sacramento e avviene emettendo pubblicamente i tre voti evangelici (povertà, castità e obbedienza), ai quali se ne possono eventualmente aggiungere degli altri. Il sacerdote, dal canto suo, non emette alcun voto, ma nel momento dell’ordinazione riceve l’unzione sacramentale e compie delle promesse davanti al Vescovo.
La vocazione religiosa è, quindi, il carisma di vivere una piena e perfetta imitazione di Cristo nella povertà, nella castità e nell’obbedienza. In questo modo la professione religiosa apre le porte a un’identificazione nella persona di Cristo, in virtù dell’assunzione libera di uno specifico impegno personale nel dono di sé a Dio.
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