Il progetto del supporto educativo e psicologico in Myanmar
Il progetto sostiene l’avvio, nella città di Taunggyi, di un progetto di accompagnamento educativo e psicologico per i bambini e ragazzi sfollati di diverse età, dai 6 ai 18 anni. Il nome del progetto l’hanno scelto i bambini: “do kyaung”, (si pronuncia do giaung), che significa “La nostra scuola”. Un progetto voluto da loro, per affrontare i traumi legati alle conseguenze del conflitto. Il progetto è stato avviato a febbraio 2022 e accoglie già 189 studenti.
Come contribuire
Alla campagna quaresimale indetta dal Centro missionario diocesano si può contribuire in vari modi:
- Conto corrente postale n° 65921272, intestato all’Associazione Missiòn onlus;
- Conto corrente bancario con IBAN: IT 75 I 05018 12000 000011159951, Banca Etica, intestato all’Associazione Missiòn onlus.
Myanmar, una guerra dimenticata
Da oltre un anno in Myanmar imperversa un conflitto civile. L’8 marzo la giunta militare birmana, che il 1° febbraio del 2021 ha rovesciato il governo civile guidato da Aung San Suu Kyi, ha colpito con un attacco aereo la chiesa di Nostra Signora di Fatima nel villaggio di Saun Du La. Giovedì 10 marzo ha invece bombardato il convento delle Suore della Riparazione, utilizzato come casa di riposo e ospedale dalle consorelle più anziane nel villaggio di Doungankha. Entrambi gli edifici si trovano vicino alla città di Demoso, in una regione a maggioranza cristiana dove le milizie anti-golpe delle Forze di difesa del popolo stanno combattendo contro le truppe del Tatmadaw, l’esercito birmano.
Come in Ucraina, anche qui gli attacchi vengono condotti al preciso scopo di terrorizzare la popolazione civile. I militari birmani, sostenuti con armamenti russi, utilizzano contro la popolazione anche gli stessi velivoli dispiegati in Ucraina.
Negli ultimi mesi gli sfollati in Myanmar aumentano ad un ritmo di circa 10-15mila a settimana. L’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni unite stima che il conflitto abbia finora generato oltre 800mila sfollati interni, con un aumento di 50mila persone solo nell’ultima settimana. A Loikaw, capoluogo dello Stato Kayah, e nella vicina Demoso, almeno 100 abitazioni sono state incendiate.
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