Moggio in festa per mons. Lorenzo Caucig, da 25 anni parroco e vicario foraneo

Mons. Caucig fece il suo ingresso nell’ormai lontano 4 febbraio 1990 e, da allora, ha vissuto fianco a fianco con le persone che la Provvidenza ha voluto affidare alle sue cure pastorali, assumendo, come sottolinea papa Francesco, “l’odore delle sue pecore”.
 
Come promise nel discorso di insediamento, è rimasto sempre fedele all’impegno ed alla promessa presa a prestito da san Paolo: “Anch’io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. 2Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. 3Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; 4e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, 5perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio”.
 
In ogni occasione, sia la costruzione di un edificio, l’organizzazione di un evento, il restauro di un bene sacro, le normali attività pastorali oppure l’incontro con il sofferente ed il bisognoso,  la sua azione viene illuminata dall’annuncio di Gesù Cristo e dal suo vivere in concreto il Vangelo.
 
La sua dedizione e generosità gli hanno permesso di non risparmiarsi ne’ in parrocchia ne’ in forania, dove le responsabilità amministrative e gli impegni pastorali sono andati via via aumentando nel tempo. Con la mitezza e l’umiltà che gli sono proprie, affronta ogni fatica con operosa presenza e con il sorriso, mai denunciando la stanchezza o l’abbattimento, bensì riponendo ogni cosa nel provvidente ed amorevole sguardo di Gesù.
 
Ora, dopo 25 anni, come in un matrimonio si festeggiano le nozze d’argento, la comunità cristiana desidera festeggiare un quarto di secolo di convivenza e collaborazione con un sacerdote, don Lorenzo Caucig, che ha saputo e sa annunciare Gesù Cristo confidando nella forza dello Spirito Santo, affinché “la nostra fede non sia fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio”.

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