L’Arcivescovo alle esequie di don Plazzotta: «Fu grande maestro di spiritualità»

«Un confratello stimatissimo, un testimone della fede, un maestro di spiritualità, un amico sereno e caloroso, un buon samaritano pieno di compassione»: così l’Arcivescovo di Udine ha ricordato don Agostino Plazzotta, nel corso delle esequie celebrate questo pomeriggio, mercoeldì 13 gennaio, nel santuario di Ribis di Reana. Il sacerdote oblato diocesano era deceduto lunedì 11 gennaio all’Ospedale di Udine, all’età di 89 anni.
«Dalla provvidenza di Dio Padre don Agostino era stato dotato di ricchi talenti, di spiccate qualità umane e intellettuali – ha ricordato mons. Andrea Bruno Mazzocato -. Era stato, poi, formato alla fede e alle virtù da una solida educazione familiare e parrocchiale, nella sua Cercivento a cui è rimasto sempre legato e dove tornerà a riposare in attesa della risurrezione finale dei morti in Cristo. Questi talenti non li ha tenuti per sé, nascosti sotto terra, ma li ha fatti fruttare donandoli a tutti con una generosità instancabile, che non ha conosciuto soste, sino agli ultimissimi giorni della sua lunga esistenza terrena. E’ morto veramente sul campo, consumato dalla dedizione a Cristo, alla Chiesa e ai fratelli».
 È lungo l’elenco delle attività e delle iniziative per le quali don Agostino si è speso: parroco di Ribis, Rizzolo e del Santuario di Madonna Missionaria, amministratore di tante parrocchie in situazioni delicate di passaggio, predicatore affascinante in Friuli e in varie comunità in Italia, animatore di missioni al popolo, guida spirituale di pellegrinaggi e di gruppi di preghiera, confessore e direttore spirituale saggio e sempre disponibile, responsabile della comunità dei sacerdoti oblati, presenza fraterna e sempre rasserenante tra i confratelli.
 Da quale sorgente don Agostino attingeva tanta forza interiore, tanta serena generosità e dedizione ai fratelli? «Aveva conosciuto l’amore e lo aveva ricevuto nel suo cuore da Colui che ha dato la sua vita per noi. Questo è stato il suo segreto più profondo – ha sottolineato l’Arcivescovo -: il suo rapporto di fede e di amore con Gesù; un rapporto che egli ha fedelmente coltivato nella preghiera, nella Parola di Dio che meditava prima di predicare, nell’adorazione eucaristica, nei tempi di ritiro spirituale. A Gesù giungeva con la guida di Maria, la Madre e la Serva del Signore. Per la Vergine Maria don Agostino ha avuto una devozione e un amore filiale intenso al quale ha introdotto tanti cristiani. Ed ora è passato definitivamente da morte a vita perché non possiamo che pensarlo con Gesù, come il servo fedele che è tornato dal suo Signore a consegnare i talenti fruttuosamente investiti nel dono di sé; non possiamo che pensarlo in compagnia di Maria che lo accoglie come figlio. Don Agostino, alla fine della sue esistenza, ci lascia una forte testimonianza di speranza; la speranza che possiamo passare da morte a vita e la strada è l’amore; lui l’ha percorsa consumandosi per la Chiesa e i fratelli».
 E dopo aver espresso, anche a nome della comunità degli Oblati, il ringraziamento alla sorella Lucia che è sempre stata vicina a don Agostino nella sua vita di fede e servizio, l’Arcivescovo ha chiesto a don Plazzotta un’ultima intercessione: «Ed ora, caro don Agostino, in paradiso ti accompagnino gli angeli e tu intercedi perché nella nostra Chiesa ci siano donati ancora sacerdoti della tua tempra umana e spirituale».
 

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