L’Arcivescovo alla Festa diocesana della vita: «Abbiamo bisogno della fede di Pietro per vincere l’indifferenza e l’azione contro la vita nascente e la famiglia»

 

«Chiediamo anche per noi la grazia di avere la fede di Pietro mentre siamo riuniti per rinnovare il nostro impegno a difesa della vita umana e per pregare perché i cuori degli uomini non perdano questa sensibilità fondamentale: il senso del rispetto per la vita. Abbiamo bisogno della fede di Pietro per non stancarci, per non rassegnarci, per non cedere progressivamente all’indifferenza. L’impresa, infatti, può apparirci umanamente impossibile come la pesca che Gesù chiedeva di fare al suo discepolo». Questo l’appello dell’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, lanciato – richiamando il Vangelo di Luca e la parabola della pesca miracolosa – nell’omelia pronunciata oggi, sabato 6 febbraio, in occasione della Santa Messa celebrata alla Basilica delle Grazie, nell’ambito della «Festa diocesana della Vita» vissuta in comunione con la Chiesa italiana sul tema «La misericordia fa fiorire la vita». «Continua, infatti – ha proseguito mons. Mazzocato -, anche in questo tempo l’azione contro la vita nascente; lo testimonia l’alto numero di aborti attuati nella nostra Regione con diversi metodi e strumenti. Continua un’azione che tende di fatto ad indebolire il valore unico e impagabile della famiglia e a far perdere il senso comune del rispetto dei bambini e del loro diritto di nascere e crescere nell’ambiente naturale di un padre e di una madre. Questa azione si sta avvalendo di potenti strumenti di persuasione come sono i mezzi di comunicazione sociale che, purtroppo, a qualunque osservatore neutrale si rivelano per buona parte unilateralmente schierati. In questo contesto, la nostra parola non può non sembrarci troppo debole per attirare l’attenzione. E non perché non abbiamo argomenti convincenti ma perché, al posto di un pacato e onesto confronto, si ricorre ad altre strategie di persuasione poco trasparenti ma efficaci nell’ingenerare confusione.

In questa situazione è comprensibile la tentazione alla rassegnazione; come Pietro che aveva ormai abbandonato le reti nel fondo della barca, convinto di aver fatto tutti gli sforzi possibili. Per questo dobbiamo chiedere la grazia della fede. Anche a noi questa sera Gesù ripete: “Non contante solo sulla vostra debole parola ma sulla mia Parola gettate le reti”. Confidando sulla potenza della parola del Vangelo noi continuiamo ad annunciarlo, non fermandoci a misurare i risultati immediati ma gettando ancora il seme su ogni terreno, come il seminatore evangelico. Sarà la forza di quel Seme della Parola di Gesù a germogliare e portare frutto».

E non è mancato il ringraziamento dell’Arcivescovo ai tanti volontari che operano nelle associazioni a favore della vita: «Anche a noi – ha proseguito l’Arcivescovo – Gesù rivolge l’invito: “Seguitemi. Vi farò pescatori di uomini”. Coloro che si impegnano nelle nostre benemerite associazioni a favore della vita sono veramente pescatori di uomini; anzi, pescatori di bambini e delle loro mamme le quali, con la nostra solidarietà hanno la gioia di dare alla luce la loro creatura. Le aiutiamo ad evitare la tragedia dell’aborto che anche recentemente ho sentito con le mie orecchie quanto sia devastante».

Mons. Mazzocato ha dunque invitato i fedeli a pregare «chiedendo la fede di Pietro per noi e per quanti si stanno impegnando concretamente a difesa della vita umana. Sia essa la forza soprannaturale che ci sostiene nell’impegno a testimoniare con le parole e con i fatti il Vangelo della vita».

Dopo la Santa Messa ha preso avvio – fino alle 7 di domenica 7 febbraio – l’adorazione notturna animata da gruppi familiari, di spiritualità e di preghiera per ogni bambino non nato per aborto nel 2015 in Friuli, 660 nel solo territorio della Diocesi di Udine, e per i suoi genitori.

Qui il testo integrale dell’omelia.

 

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