L’Arcivescovo al «voto cittadino»: «Santa Teresa illumini i nuovi amministratori»

Nell’omelia pronunciata in occasione domenica 22 ottobre nel Santuario udinese della Beata Vergine delle Grazie, in occasione del «voto cittadino» , l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha fatto riferimento a Santa Teresa, patrona delle missioni, vissuta nella seconda metà dell’800, morta a soli 24 anni nel monastero carmelitano di Lisieux nel 1897 — la cui urna è ospitata, assieme a quella dei genitori Santi Coniugi Martin, fino a lunedì 23 ottobrenella basilica udinese e martedì 24 ottobre al monastero del Carmelo di Nazareth, a Montegnacco di Cassacco —, partendo dal Vangelo in cui Gesù si confronta con i farisei sul dovere di pagare le tasse a Cesare.  

 

«Quando a 15 anni si chiuse nel monastero carmelitano — ha detto mons. Mazzocato — Santa Teresa non si estraniò dalla società in cui viveva; anzi, entrò nel cuore profondo di quella società  e di tutta l’Europa che si dibatteva nella più grave delle tentazioni: dimenticare Dio e sostituirlo con altri Cesari umani che sarebbero diventati padroni dispotici, come il ‘900 europeo ci ha mostrato».

 

«Per noi cristiani — ha proseguito mons. Mazzocato — Santa Teresa di Lisieux è uno straordinario ed attuale esempio. Il primo nostro compito dentro la società di questo tempo è quello di mostrare quello che è il fondamentale equilibrio che regge il bene comune di tutti: a Dio si deve dare quello che è di Dio mentre si collabora con tutti, anche con il governanti di turno, per una buona convivenza sociale. In altre parole, il nostro mondo ha bisogno di credenti che ricordino  che non si possono separare i due fondamentali comandamenti: “Ama Dio con tutto te stesso e ama il prossimo come te stesso”. Quando si dimentica o si nega il primo fatichiamo terribilmente a vivere anche il secondo e la società umana paga gravi conseguenze; e i primi a pagarle sono i più deboli».

 

«L’intercessione e l’esempio di Santa Teresa – ha concluso l’Arcivescovo ravvivi in noi la sua stessa passione a tenere Dio al primo posto anche nella nostra cara città di Udine e questo ci porterà ad essere cittadini onesti e costruttivi che danno il loro tributo al bene comune. Una preghiera particolare la riserviamo a quanti si stanno preparando ad impegnarsi ad amministrare il bene comune della città attraverso le prossime scadenze elettorali. Siano illuminati dalla testimonianza di Santa Tersa e dalle parole di Gesù: a Dio quello che è di Dio e a Cesare quello che è di Cesare».

 

Qui il testo integrale dell’omelia.

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