«Difendetevi dalla banalità e cercate il senso della vita»

«Difendetevi dalla banalità e continuate a cercare il senso della vita, confrontandovi. E, se volete, scrivetemi pure un’e-mail. Vi assicuro che vi risponderò».

 

Con queste parole l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, venerdì 25 luglio ha concluso la visita alla casa per le vacanze della parrocchia di San Marco a Pierabech, incontrando i 46 ragazzi delle superiori che, guidati dal parroco, don Carlo Gervasi, e dagli animatori hanno trascorso un periodo di 10 giorni di vacanza.

 

L’incontro era l’ultimo della serie che ha visto l’Arcivescovo visitare i campeggi estivi parrocchiali, itinerario partito da Rivo di Paluzza (con i ragazzi della parrocchia di Villalta e Ciconicco) proseguito a Musi – dal gruppo scout Agesci Udine 7° – e conclusosi appunto a Pierabech.

 

Intenso il momento d’incontro che ha visto i ragazzi interpellare il loro Arcivescovo sulla sua esperienza di vita e di fede, nell’intendo di capire quali sono le sue risposte ai bisogni che a loro appaiono più profondi, a partire da quello di felicità. «Ha provato nella sua vita la gioia? E quando?», ha chiesto una ragazza. «Ho sempre cercato la gioia nella serenità del cuore – ha risposto mons. Mazzocato -. Quando trovo questa gioia? Quando prego – cosa che faccio anche 2-3 ore al giorno – e quando incontro le persone, in particolare quelle con cui mi trovo in sintonia, il che per me significa capirsi nell’esperienza più profonda, quella di fede».

 

«Ma la gioia può essere permanente o dura solo un momento?», l’ha incalzato un altro ragazzo. «Se è profonda dura – gli ha detto l’Arcivescovo -, il che non significa essere sempre entusiasti. Le difficoltà le sentono tutti, però se hai questa gioia interiore non sprofondi di fronte ai momenti difficili. Oggi tante persone non si conoscono a fondo perché hanno paura di trovare cose brutte dentro di sé. E per questo cercano di evadere, a così facendo sono deboli». «Ma in questa scoperta di se stessi che ruolo ha la fede?» è stato un altro quesito. E mons. Mazzocato: «La mia domanda più grande è: perché vivo? E in questa domanda entra le fede in Gesù. La risposta che lui mi dà è la risposta a questa domanda. Io a 23 anni ho fatto la promessa di celibato, rinunciando ad avere una donna e dei figli, perché sentivo che in Gesù potevo esprimere tutto me stesso. Nel rapporto con lui io trovo la risposta a tutto me stesso. Senza ciò non mi immaginerei di vivere».

 

Tanti altri gli argomenti che i ragazzi hanno sottoposto all’Arcivescovo – dalla nascita della sua vocazione al giudizio su Papa Francesco – in un colloquio sincero e intenso, segno dell’atteggiamento di ricerca che li caratterizza, atteggiamento che mons. Mazzocato ha invitato a continuare, rinnovando l’invito: «Continuate a cercare il senso della vita».

 
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