Borgo Grazzano in festa: si inaugura la restaurata Chiesa della Pietà

I lavori – realizzati dalla Parrocchia di S. Giorgio Maggiore e col parziale contributo della Conferenza Episcopale Italiana grazie ai fondi dell’8×1000 – sono stati completati in pochi mesi e hanno interessato in modo particolare il campanile a vela, pericolante a causa di infiltrazioni d’acqua piovana che impregnava la facciata e provocava marciume alle travi del tetto.
 
La storia di questa chiesa è antica: «La devozione a Maria – si legge, infatti, nel bollettino parrocchiale – era stata ravvivata in Grazzano dai Carmelitani, insediatisi nel vicino monastero di S. Pietro di Tavella nel 1483 dopo una plurisecolare presenza di monache benedettine; la devozione della Madonna del Carmine provocò infatti la costituzione (15 agosto 1550) di un’apposita Confraternita della Madonna del Carmine, composta inizialmente da 66 uomini e 27 donne e destinata a durare per oltre un secolo, finché i Carmelitani non si spostarono in borgo d’Aquileia.
 
Uno spirito di sana e devota competizione con la Parrocchia indusse la Vicinia di borgo Grazzano a edificare fuori Porta una chiesa di sua proprietà alla B. Vergine, su delibera 8 gennaio 1659 e con i denari raccolti per autotassazione dei vicini e periodiche questue. Sul quarto di campo comprato dai signori Muzzanini i lavori si protrassero per molti anni, anche oltre il 20 febbraio 1700, giorno della visita pastorale del patriarca d’Aquileia Dionisio Delfino, quando tuttavia la chiesa “della Madonna Addolorata”, detta “della Pietà”, era già in piena funzione, con un cappellano eletto e stipendiato dalla Vicinia per l’assistenza religiosa degli abitanti fuori le mura e nella taviele di San Pieri, sotto la giurisdizione del parroco di S. Giorgio. Soppressa la Vicinia dai decreti napoleonici e confiscata la chiesa dal Demanio, essa fu riscattata per merito dei signori Lombardini e donata infine alla Parrocchia di Grazzano: essa continua con amore nella sua cura, a servizio del bene spirituale di molti e affezionati frequentanti la Messa domenicale, preparata e assistita con elegante solerzia dal sacrista sig. Corrado Sambucco».

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