A Vergnacco la prima Santa Messa del salesiano don Aldo Castenetto

«Un figlio, sempre, è un dono di Dio da accogliere, custodire con amore e poi, con gioia, restituire. Ora Dio Padre, chiamando Aldo al sacerdozio lo vuole donare a tutti. Accoglietelo anche voi come un dono, cercatelo, sentitelo un po’ anche vostro, perché è questo che lui ha scelto rispondendo “eccomi” alla chiamata di Dio». Sono le parole che un’emozionatissima mamma Antonietta, lette durante la Prima Messa del suo figlio, don Aldo Castenetto, 31 anni, celebrata domenica 3 maggio, nella chiesa parrocchiale di Vergnacco.
 
«In questo momento di Grazia – ha proseguito la mamma – lasciandoci cogliere dallo stupiore della presenza di Dio Padre in mezzo a noi, preghiamo con il cuore perché tutti i giovani, i fanciulli, i ragazzi che incontreranno don Aldo, possano trovare in lui l’amore di Gesù Cristo».

A Vergnacco, parrocchia a cui don Aldo è particolarmente legato – qui ha cantato prima nel Coro Pueri Cantores, poi collaborato con loro come organista e anche con il coro parrocchiale come cantore e organista, per diversi anni ha pure suonato nella Banda Filarmonica di Vergnacco, oggi diretta da suo fratello e nella quale suona anche la sorella – don Aldo, che è laureato in Ingegneria ambientale e diplomato al Conservatorio di Udine in Organo e Composizione organistica, ha voluto celebrare, in una gremitissima chiesa, la sua Prima Eucarestia.

Affidando l’omelia a don Silvio, sacerdote salesiano che ha condiviso con lui la vita di comunità per due anni, ha invitato i presenti a ringraziare il Signore «per il grande dono del sacerdozio offerto all’intera famiglia salesiana e alle comunità di appartenenza». Don Silvio ha poi voluto ricordare quelle che in questi giorni sono state le parole più volte pronunciate all’indirizzo del neo sacerdote: «”Tutto e per sempre” – ha detto rivolgendosi all’amico –; ora sei sacerdote per sempre e sei chiamato a dare tutto te stesso per il regno di Dio, anche se sono concetti un po’ fuori dalle logiche del mondo moderno. Nella vita – ha sottolineato – diciamo tanti per sempre e poi li troviamo rinnegati e traditi; e quando siamo chiamati a dare qualcosa, in fondo al nostro cuore c’è la tentazione di tenere un pezzetto per noi perché non si sa mai. Ma questi, il tutto e il per sempre, sono i principi del sacerdozio, quanto don Bosco ha promesso a Dio fino all’ultimo respiro e ciò in cui noi crediamo».

Quindi, l’augurio a nome della famiglia dei Salesiani e dell’intera comunità cristiana: «Prima ancora che essere un impegno, tutto e per sempre, è la promessa già attuata di Dio nella tua e nella nostra vita. Preghiamo affinché ognuno di noi possa ogni giorno essere all’altezza dell’amore di Dio, perché è questo ciò a cui ci chiama nonostante le nostre debolezze».

A fine Messa il saluto a don Aldo da parte delle comunità attraverso le parole del parroco di Reana del Rojale, mons. Giulio Gherbezza: «Magari si potesse festeggiare una volta all’anno l’ordinazione di un nuovo sacerdote», ha detto. Quindi il ringraziamento di don Aldo, in friulano, a tutti i fedeli, ricordando anche la presenza non fisica, ma di partecipazione con la preghiera, delle suore del Monastero di clausura «Carmelo di Gesù di Nazareth» che per l’occasione hanno confezionato il pane eucaristico. «Mi auguro – così un emozionato don Aldo ha concluso la Messa – di rimanere come il tralcio, sempre attaccato alla vite rappresentata dal nostro Signore».

E in onore di don Aldo, all’uscita della Chiesa di Vergnacco, prima la Banda Filarmonica poi gli Scampanotadôrs furlans-Gino Ermacora hanno eseguito un mini concerto.

 
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