A Udine padre Ibrahim Alsabagh, parroco di Aleppo per una testimonianza di pace

«Aleppo: il cielo oltre le bombe. Da dove rifiorisce la speranza, anche in guerra» è il titolo dell’incontro in calendario per mercoledì 7 febbraio e alle ore 21 nella chiesa dell’Istituto salesiano Bearzi a Udine.

Padre Ibrahim Alsabagh, vicario del vescovo e titolare della parrocchia latina di San Francesco d’Assisi ad Aleppo, in Siria, la parrocchia che, per alcuni anni, è stata a ridosso della linea dei combattimenti nella guerra che continua tuttora nel Paese mediorientale, sarà a Udine mercoledì 7 febbraio e alle ore 21 terrà una testimonianza, a ingresso libero, nella chiesa dell’Istituto salesiano Bearzi, in via Bearzi, 2 a Udine, dal titolo «Aleppo: il cielo oltre le bombe. Da dove rifiorisce la speranza, anche in guerra».

Nel libro «Un istante prima dell’alba. Siria. Cronache di guerra e di speranza da Aleppo», pubblicato per le Edizioni Terra

Santa, padre Ibrahim racconta di aver posto «due domande al Signore: di mandarmi in un posto difficile, a compiere ciò che è nelle mie possibilità, e di non permettermi di vedere i bisogni senza riuscire ad affrontarli». Questo anche lo spirito con il quale nel 2014 si è preparato a tornare in Siria, nella sua patria, in piena guerra, da Roma dove studiava con impegno all’università Antonianum, aderendo all’invito dei suoi superiori, che gli avevano confidato che in Siria c’era tanto bisogno.

Da allora non c’è stato bisogno della popolazione che la parrocchia non abbia assunto direttamente; dal bisogno dell’acqua a quello del cibo, dal bisogno di punti di ritrovo e di studio per bambini, ragazzi e studenti delle scuole superiori e dell’università alla necessità di trovare i medicinali, anche quelli d’alta specializzazione, dal bisogno dei soldi per vivere in mancanza di lavoro in un’economia di guerra a quello del supporto finanziario per le spese degli interventi chirurgici, dal bisogno dei soldi per pagare i mutui delle famiglie alla necessità di reperire i mezzi per sostenere la formazione di nuove giovani famiglie. E, in tutto ciò, senza fare alcuna distinzione di religione e di appartenenza etnica, cosicché la coda per attingere l’acqua dal pozzo della parrocchia, contrariamente a quelle in altre località cittadine, è sempre stata occasione di amicizia, di pace e di rispetto tra musulmani e cristiani.

Attraverso l’affronto delle necessità materiali, padre Ibrahim ha fatto proprio il bisogno di speranza nell’affrontare la quotidianità così drammatica della guerra.

L’incontro pubblico con padre Ibrahim Alsabagh si colloca nel progetto «Tu sei un bene per me», promosso dal Centro culturale «Il Villaggio», dal Sindacato delle famiglie, dall’Associazione volontari per il servizio internazionale, Avsi, dal Centro di aggregazione giovanile «Il Pellicano», dal Centro di solidarietà S. Benedetto da Norcia, dall’Associazione universitaria Antonio Rosmini, con il sostegno della Regione. Hanno collaborato anche i Salesiani del Bearzi e l’Associazione Pro Terra Sancta.

Articolo tratto dal settimanale diocesano «La Vita Cattolica» a firma di Flavio Zeni

 

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