Estate nei santuari, “polmoni” della fede

Estate, tempo di riposo e di lentezza, di riscoperta della natura e della fede. Un tempo che si intreccia con dei luoghi significativi della fede nel nostro territorio. Lussari e Castelmonte, ma anche tanti altri centri di spiritualità costellano il territorio friulano. Con una proposta per i più giovani.

Lussari, padre Lah: «Se non entri in chiesa, la giornata è incompleta»

Il pensiero si inerpica lungo il Sentiero del Pellegrino, che da Camporosso giunge fino ai meravigliosi panorami che si aprono dalla cima del Monte Santo di Lussari, chiamato anche con il nome tedesco di Luschariberg o, in sloveno, Svete Višarje.

Da secoli il borgo è un’oasi di spiritualità che svetta sulla millenaria foresta di Tarvisio. «I pellegrini? Ce ne sono sempre, anche se forse quest’anno ce ne sono un po’ meno rispetto al passato», afferma il padre gesuita Peter Lah, rettore del Santuario. «C’è però un dato significativo – prosegue –: è in crescita il numero di pellegrini che giungono sul Lussari dopo aver percorso le tappe del Cammino celeste. Significa che si percepisce la preziosità di un tempo prolungato da ritagliarsi per un intero cammino».

A proposito di tempo, quello estivo diventa quindi un periodo favorevole per un riposo non soltanto fisico e mentale, ma anche spirituale. «Questo santuario è un luogo di incontri – afferma ancora padre Lah –: oltre alle tre grandi culture europee, che proprio qui si intrecciano nella lingua e nella Liturgia, varcando la soglia del santuario possiamo entrare nella casa di Maria, e incontrarla. È Maria, insieme a Cristo, che insegna come andare al di là dei muri delle incomprensioni e delle diversità, per incontrarsi e celebrare una fede comune. È questo il grande dono del Lussari: sentirsi parte di qualcosa di più grande. E poi, con le meraviglie del creato che ci circondano, questa grandezza è lampante». L’invito di padre Peter Lah, quindi, viene quasi spontaneo: «Immergiamoci nella natura, camminiamo nei boschi e, una volta arrivati in cima, entriamo nel santuario. Un’escursione in questi luoghi non è completa se non si prega un’Ave Maria alla Madonna del Lussari. Andiamo a salutare Maria!»

 

Castelmonte, «La possibilità di confessarsi c’è sempre»

Poco più di otto chilometri per circa cinquecento metri di dislivello. Due ore e mezza di cammino, orologio alla mano, congiungono il Duomo di Cividale, dedicato a Santa Maria Assunta, con il Santuario di Castelmonte, la cui chiesa è a sua volta dedicata all’Assunta. Un nuovo collegamento sarà attivo nei prossimi mesi, grazie a un progetto di riqualificazione e messa in sicurezza di quello che è a tutti gli effetti il più antico sentiero che unisce la città ducale con il Santuario. «È già stato eseguito uno studio di pre-fattibilità per valorizzare questo percorso, citato in documenti risalenti addirittura al 1200» afferma fra’ Gianantonio Campagnolo, rettore del Santuario.

Visti i numeri dei pellegrinaggi, di un sentiero ce n’è proprio bisogno. «Quest’anno sono calate le comitive e i gruppi parrocchiali – nota fra’ Gianantonio –, ma è aumentato a dismisura il numero di chi solca i sentieri del Cammino celeste». Meno gruppi e più singoli, dunque, secondo un nuovo modo (o riscoperto, pure questo) di intendere il pellegrinaggio. Tempi dilatati, lenti, che favoriscono l’incontro con sé e con Dio.

E per l’estate? «Le confessioni ci sono sempre. Il movimento di pellegrini, seppur inferiore rispetto al passato, è comunque costante», prosegue fra’ Campagnolo, che ricorda anche il servizio svolto nel santuario da alcuni seminaristi diocesani: «hanno potuto condividere la fraternità, il servizio e la preghiera assieme alla comunità dei frati cappuccini». Un grande appuntamento è previsto il prossimo 15 agosto, solennità dell’Assunta, una data significativa scelta per inaugurare i lavori di restauro del nuovo organo della chiesa del Santuario. Il tutto aspettando l’8 settembre, giorno del tradizionale pellegrinaggio diocesano.

 

Due giorni in santuario: una proposta per i più giovani

Guarda ai santuari del Monte Lussari e di Castelmonte la proposta che la Pastorale Giovanile diocesana offre alle Parrocchie lungo i mesi dell’estate: un’escursione di due giorni in santuario per ragazzi o adolescenti, con un suggestivo pernottamento in alcuni dei luoghi più significativi per la fede dei friulani.

L’iniziativa, rivolta in particolare alle Parrocchie che non hanno potuto organizzare i classici campi estivi, favorisce la giusta alternanza di momenti di spiritualità e di aggregazione, scoperta della natura e preghiera. Il tutto in una formula – la classica “due giorni” – facilmente realizzabile.

 

Oasi di spiritualità anche in città e in campagna

Oltre al Lussari e a Castelmonte, il territorio diocesano è costellato di oasi di spiritualità, piccole e grandi, dove nel tempo estivo si possono coniugare il riposo e il ristoro spirituale.

In città a Udine è sempre aperto il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, in piazza I maggio, dove i padri Servi di Maria proseguono la loro attività pastorale con le Messe e le confessioni. Fuori città, invece, è possibile vivere un ritiro (anche per un intero gruppo) nella casa religiosa di Porzus, attigua al santuario della Madone de Sesule. Anche i frati francescani cappuccini di Gemona curano e animano il santuario di Sant’Antonio, nel cuore della cittadina pedemontana, da cui parte anche il cammino che in 11 tappe giunge sulla tomba del santo, a Padova. Non mancano, poi, le possibilità di colloquio con le monache dei monasteri di Attimis, Moggio Udinese e Montegnacco di Cassacco.

A Tricesimo, inoltre, si può far tappa al santuario della Madonna Missionaria. Poco lontano, a Ribis di Reana, il caratteristico santuario della B.V. del Carmine accoglie pellegrini che giungono a piedi o in bicicletta. A Bertiolo si può varcare la soglia del suggestivo e amatissimo santuario di Screncis.

In Carnia, le pievi sono aperte e animate da alcuni giovani. Chi lo desidera può svolgere il Cammino che le unisce in un anello da percorrere a piedi in diversi giorni.

L’elenco di tutti i luoghi di spiritualità è presente in una pagina web dedicata.

Segui l'Arcidiocesi di Udine sui social

Facebooktwitterrssyoutube

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail