Vergnacco ricorda il compaesano p. Giambattista Collini, nel 50° della morte

lunedì 10 Giugno

Il 4 maggio è ricorso il 50° anniversario della morte di padre Giovanni Battista Collini, nato a Vergnacco nel 1911 e deceduto a Udine, in un incidente stradale, nel 1974. Nel 50° da quel tragico evento la famiglia, in collaborazione con la Parrocchia di Vergnacco, ne ricorderà la figura domenica 9 giugno alle 18, con un incontro aperto a tutti nel Parco Sculture della frazione (in chiesa in caso di maltempo). Ci saranno momenti musicali con Mario ed Elisa Castenetto, poesie di Elena Collini ed un finale momento conviviale con quanti vorranno intervenire. Sarà anche l’occasione per tornare sul recente libro su di lui «Un lucherino in gabbia», scritto da don Aldo Castenetto, salesiano ed insegnante che, partendo dalle lettere dalla Cina di pre Titute alla famiglia, ne ha ricavato spunti interessanti sul significato di quell’impegno e di quella sofferenza vissuti con grande fede al punto di rendere sopportabile quella tremenda esperienza nella Cina di Mao.

 

La vita di “pre Titute” Collini

Giovanni Battista Collini, “pre Titute” per il fisico minuto, era nato a Vergnacco nel 1911 e, dopo il seminario fra Udine e Parma, dai Saveriani, era stato ordinato sacerdote nel ‘36: pochi mesi dopo aveva chiesto di partire per le Missioni, destinazione Cina, proprio nel momento in cui la figura politica di Mao Zedong stava creando le basi del suo potere assoluto. In tale situazione lui e gli altri Saveriani si trovarono presto coinvolti in una serie di crescenti limitazioni alla propria attività pastorale. Nel 1952 pre Titute venne arrestato e per 18 mesi non solo subì la pesantezza del carcere, ma anche la privazione di ogni forma di apostolato, fino ad essere falsamente accusato di opporsi al Governo, di pressioni sui giovani, di fabbricare medicine false, di essere una spia del capitalismo vaticano ed altro. Condannato da un tribunale popolare, venne espulso dalla Cina e il 23 novembre 1953 tornò in Italia. Breve, comunque, la sosta, perché nel 1957 insistette per tornare in missione, stavolta in Sierra Leone nell’Africa occidentale, dove rimase per 17 anni. Tornato per curarsi in Italia nel ‘74, pochi giorni dopo morì in un tragico incidente stradale nei pressi di Udine.

10/06/2024 (tutto il giorno)
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