Affonda le radici nella storia di Ronchis la profonda devozione della comunità alla Madonna Addolorata, “affetto” testimoniato anche dal ricco tesoro che riveste la sacra immagine quale segno di devozione o ringraziamento, risalente al periodo delle guerre e pure a vicende private dei fedeli. Un legame che si rinnova anche quest’anno con il “Perdòn da la Dolorade”, la cui memoria liturgica è prevista il 15 settembre, giornata in cui nella chiesa parrocchiale della cittadina sarà celebrata alle 10 la Santa Messa con il conferimento del Sacramento dell’unzione degli infermi, momento anche per ricordare con la preghiera tutti gli ammalati e le persone anziane.
Il programma del “Perdòn” – promosso dalla Parrocchia – si apre già giovedì 14 settembre, con la recita del Santo Rosario alle 17.30 e la Santa Messa alle 18. Il programma prosegue sabato 16, sempre con la recita della Corona Addolorata a cui farà seguito la Messa (alle 17.30 e alle 18). Domenica 17 la giornata prevede la Santa Messa solenne alle 10.30, concelebrata da mons. Carlo Fant, parroco coordinatore della Collaborazione pastorale di Latisana, e da don Elio Baracetti, collaboratore pastorale di Ronchis e Fraforeano, accompagnata dai canti del locale coro “Glains di soreli”. Tra questi, l’Ave Maria dei Martiri composta dal parroco don Giovanni Battista Trombetta (1883-1953) – nativo di Osoppo, per molti anni prestò servizio nella comunità roncolina –, oltre al componimento firmato dal poeta e scrittore friulano Eugenio Pilutti (Ronchis, 30 dicembre 1948 – Trieste, 18 marzo 2016), noto anche con lo pseudonimo di Genjo.
Il “Perdòn da la Dolorade” prosegue al pomeriggio, come da tradizione, con la processione per le vie del paese, presieduta da don Davide Gani, parroco di Bertiolo, Pozzecco e Virco e direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia. La Madonna vestita di nero sarà accompagnata dalla Banda di Nogaredo di Prato e, al termine della processione, nel cortile dell’Oratorio saranno proposti per tutta la comunità un concerto bandistico e un momento conviviale che chiude i festeggiamenti.