In vista della festa annuale che si celebra il 13 agosto, tra le diverse proposte del 2024 dedicate al beato Marco d’Aviano, curate dal Comitato per la causa di canonizzazione, degna di evidenza è la Messa che il vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine, mons. Guido Genero, presiederà domenica 11 agosto alle ore 11 nella chiesa di Pontebba.
La preghiera finale “per la pace e contro la guerra” per intercessione del Beato sarà recitata anche negli idiomi tedesco, friulano, sloveno là parlati, particolare che dà spessore alla celebrazione accolta dal pievano don Arduino Codutti.
È risaputo che il ponte che divide e unisce il paese – da che il nome stesso Pontebba – segnava fino al 1918 il limite dell’Italia e dell’Impero d’Austria, tranciando un’unica comunità abituata però a vivere la pace della convivenza. Persino le chiese delle due sponde, Santa Maria Maggiore e San Giovanni Battista (quest’ultima nella vecchia Pontebba “Imperiale”), si interfacciavano (e continuano a guardarsi) su quello strano confine da cui prende avvio, sul versante italico, la strada e la ferrovia che ancora chiamiamo “pontebbana”.
La celebrazione di domenica 11 agosto all’insegna della pace è ancor più motivata dalla lettera che scrisse il compagno di viaggi del Padre Marco in cui si attesta che questi, nell’ottobre 1685, “nel ritorno dalla Germania nell’Italia”, transitò per Pontebba (il cappuccino tornava da Buda, allora ancora tormentata dall’occupazione degli Ottomani, e da Vienna).