È una proposta speciale per immergersi nella Parola di Dio, ma anche un’occasione per dedicarsi del tempo ed entrare un po’ più in profondità dentro di sé. “Alle radici della fraternità”, è questo il tema del ciclo di incontri proposto dalla comunità dei frati Cappuccini di Castelmonte in novembre, nella convinzione che ogni persona, per crescere e sviluppare il suo potenziale umano, abbia bisogno di «vivere relazioni sane e autentiche con gli altri, con se stesso e con il mondo», perché «siamo fatti di fraternità!».
L’itinerario si articolerà nei sabati 9, 16, 23 e 30 novembre (ore 9.30-17), attraverso la metodologia del bibliodramma. Giovanna Zanutta, di Carlino, presidente presidente dell’Associazione italiana bibliodramma, ne ha parlato ai microfoni di Radio Spazio. Sarà lei a condurre gli incontri.
Cos’è il Bibliodramma
Si tratta di una metodologia attiva, che favorisce l’incontro profondo tra la Parola di Dio e la vita concreta di ogni persona, ha spiegato. In estrema sintesi, il Bibliodramma è una modalità di confronto biblico di gruppo, basata sull’interazione tra il messaggio biblico, veicolato dallo Spirito, e l’esperienza di ogni partecipante. Partecipare ad un incontro di Bibliodramma consente di vivere in prima persona un brano biblico.
Gli incontri prevedono una prima fase cosiddetta di “riscaldamento”, che favorisce un clima di accoglienza e fiducia tra i partecipanti e predispone interiormente ad accogliere se stessi e gli altri senza giudizio. Segue il momento con l’incontro con la Parola di Dio, infine c’è la condivisione.
L’approccio bibliodrammatico, seppur con forme diverse tra loro, si è lentamente sviluppato in diverse nazioni, in particolare del nord Europa, a partire dalle prime sperimentazioni subito dopo il Concilio Vaticano II. Affonda le sue radici più antiche nella modalità dell’applicazione dei sensi che fu consigliata da S. Bernardo e S. Bonaventura e nella Composizione di luogo ideata da Sant’Ignazio di Loyola nei suoi esercizi spirituali.