«Venite». Dove? Al Bota fé. Ma non solo.

Il nuovo appuntamento dell'itinerario dedicato agli adolescenti «Bota fè» è in calendario per venerdì 22 novembre alle 20 in Seminario a Castellerio. La serata ruoterà attorno al te,a della "chiamata" e si articolerà in un momento di preghiera, una breve lectio e due testimonianze. Immancabile il "terzo tempo", momento conviviale per tessere relazioni.

Vieni. Venite. Vieni-te. Un simpatico giochino di parole lascia intuire il titolo della serata Bota fé – Metti fede prevista per venerdì 22 novembre, alle 20 (non 20.30) in Seminario a Castellerio. La serata – a cui sono invitati adolescenti e giovani a partire dalla prima superiore – ruoterà attorno al tema della chiamata, prendendo spunto dalla vocazione tutta speciale che Giovanni e Giacomo, Pietro e Andrea ricevettero quel giorno di duemila anni fa sulle sponde del Lago di Tiberiade. Proprio il “lago” è il luogo simbolico dell’incontro del 22 novembre, all’interno di un itinerario – dal titolo «Manda la posizione» – scandito proprio da alcuni “luoghi” di fede.

Come si svolgerà la serata?

Come di consueto, la serata prevede due parti, oltre al tradizionale “terzo tempo” conviviale. Nella prima parte ci sarà un momento di preghiera sviluppato attorno a una breve lectio e a un tempo di adorazione eucaristica. Se è vero che la preghiera è, fin da giovanissimi, uno dei cardini dell’esperienza cristiana, allora essa merita di essere condotta davanti alle due colonne portanti della fede: la Parola e l’Eucaristia. Il tutto, ovviamente, con i linguaggi adatti ai più giovani.

La seconda parte sarà, invece, una libera scelta dei partecipanti. Chi lo vorrà potrà sostare in preghiera in chiesa, davanti a Gesù Eucaristia (lo consigliamo specialmente ai catechisti e agli accompagnatori adulti). Ci sarà, inoltre, la possibilità di sperimentare il perdono del Signore nel Sacramento della Riconciliazione. Alcune persone saranno disponibili per una chiacchierata su dubbi o domande personali: una giovane coppia di sposi, una consacrata e un giovane diacono. Infine, chi vorrà potrà ascoltare la briosa testimonianza “doppia” da parte di due persone “chiamate” in modi e luoghi assai diversi. Suspance!

Alla conclusione, per chi lo vorrà, ci sarà – appunto – il “terzo tempo” per stringere piccole relazioni attorno a un calcetto o sorseggiando una bibita.

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