EMERGENZA CORONAVIRUS | Disposizioni dell’Arcidiocesi di Udine a seguito di quanto stabilito dal Ministero della Salute

Nella giornata di ieri, domenica 23 febbraio, il Ministero della Salute ha emanato – di Intesa con il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – un'ordinanza contente disposizioni volte al contenimento e alla gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ecco dunque le disposizioni che regoleranno – da lunedì 24 febbraio a domenica 1° marzo – la vita delle comunità cristiane. Si va dalla sospensione della celebrazione delle Sante Messe feriali e festive, allo stop delle attività negli oratori. Nell'attesa dell'esaurirsi dell'emergenza sarà possibile seguire la celebrazione della Santa Messa giornaliera sulle frequenze di Radio Spazio, quotidianamente alle 18.30.

«Nell’emergenza creata dal diffondersi del contagio del Corona virus è nostro dovere collaborare con le decisioni assunte dalle Autorità statali e regionali, nello spirito di quella corresponsabilità che punta al maggior bene comune nella situazione data. In sintonia con gli altri Vescovi della Regione Friuli-Venezia Giulia, indico le disposizioni indispensabili e vincolanti per la vita delle nostre comunità cristiane, disposizioni in vigore da oggi, lunedì 24 febbraio, fino a domenica prossima 1° marzo compresa, riservandoci per il prosieguo di impartire disposizioni ulteriori». Si apre con queste parole la lettera che l’Arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha inviato nella mattinata di oggi a sacerdoti e fedeli, a seguito dell’ordinanza emanata dal Ministero della Salute di Intesa con il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia volte al contenimento e alla gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 (qui il testo integrale dell’ordinanza).

Ecco dunque che cosa si prevede.

A livello liturgico

  1. È sospesa la celebrazione pubblica di Sante Messe feriali e festive, incluse quelle del Mercoledì delle Ceneri.
  2. È sospesa la celebrazione di Matrimoni e di altri sacramenti.
  3. Per i funerali ci sarà una breve celebrazione della Parola con la benedizione del corpo del defunto, secondo il rituale, da tenere direttamente in cimitero alla quale parteciperanno le persone più vicine del defunto. La Santa Messa esequiale potrà essere celebrata al superamento di questa fase di emergenza.
  4. Sono sospese altre celebrazioni liturgiche e devozioni (quali la Via Crucis) ed altri incontri di preghiera comunitari.
  5. Le chiese restano aperte per la preghiera personale e individuale.
  6. Invito i sacerdoti a celebrare o concelebrare ogni giorno la Santa Messa nella chiesa parrocchiale, alla presenza di uno o due ministranti. Queste celebrazioni segnalate dal suono delle campane così da invitare i fedeli ad unirsi spiritualmente alla preghiera liturgica.
  7. I fedeli possono, dalla loro abitazione, rendersi spiritualmente partecipi delle Sante Messe – feriali e soprattutto festive – che vengono trasmesse dalla radio e dalla televisione. Segnalo in particolare che l’emittente diocesana, Radio Spazio, trasmette ogni sera alle 18.30 la Santa Messa.

A livello pastorale

  1. Sono sospese le attività di catechismo, gli incontri formativi per ragazzi, giovani e adulti, i ritiri spirituali (compreso il ritiro del clero in programma giovedì 27 febbraio) e qualunque altro tipo di incontro assembleare.
  2. Le attività caritative continueranno nel rispetto delle esigenze generali di prevenzione indicate dall’ordinanza delle autorità regionali.

A livello sociale

  1. È sospesa l’attività degli oratori, delle associazioni e di ogni altra aggregazione attiva in ambito parrocchiale. Ne consegue che viene sospesa ogni iniziativa di animazione sociale che fosse stata programmate per questo periodo.
  2. Le Scuole materne di riferimento parrocchiale si attengono naturalmente alle disposizioni fornite dall’autorità pubblica.

«Queste disposizioni – conclude mons. Mazzocato nella lettera – non devono deprimere il senso comunitario della nostra fede, ma anzi rinforzarlo, volendo essere − noi credenti − cittadini consapevoli, corresponsabili e solidali nelle specifiche condizioni date. La fede illumina i nostri passi, dà vigore alla speranza, rinforza quella premura di carità che è vicinanza verso chi è più debole, in particolare verso quanti sono stati contagiati dal virus e verso tutti coloro che in vario modo si stanno adoperando per fronteggiare l’emergenza».

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