«Proviamo a stringere con più forza la mano dei nostri figli e ad andare avanti insieme a loro verso Gesù». Con queste parole mons. Andrea Bruno Mazzocato si rivolge ai genitori, ai catechisti e agli animatori, in una lettera loro indirizzata. Contestualmente, l’Arcivescovo ha scritto una missiva anche ai sacerdoti, invitando ad «andare avanti» con il catechismo in presenza ed esortando con sollecitudine la preparazione delle giovani coppie che desiderano sposarsi.
Il catechismo riparte in presenza, in sinergia con le famiglie
Dopo la sospensione dello scorso novembre, l’Arcivescovo ha fornito ora nuove indicazioni in direzione diversa. «Pur dovendo fare i conti con la pandemia – si legge nella lettera ai sacerdoti -, l’indicazione fondamentale che do a tutta la diocesi è quella di “andare avanti” senza attendere tempi migliori. Riprendiamo ad offrire percorsi di iniziazione cristiana fino alla Cresima, con la partecipazione “in presenza” dei ragazzi, dei catechisti e dei genitori e prevedendo momenti dedicati alla catechesi, alla celebrazione liturgica e ad esperienze di carità.»
L’Arcivescovo esorta affinché questa riapertura, tuttavia, si svolga in sinergia con le famiglie dei bambini e dei ragazzi: «Le proposte concrete vanno studiate e realizzate sempre in sinergia stretta tra sacerdoti, catechisti e famiglie. Le difficoltà create dalla pandemia hanno stimolato un dialogo più stretto tra i soggetti coinvolti nell’educazione cristiana dei figli. Le famiglie hanno gradito che sacerdoti e catechisti siano fatti vivi con loro».
Mons. Mazzocato ha ricordato l’importanza di osservare sempre le misure di sicurezza adottate in autunno, menzionando in modo particolare la scelta accurata di spazi ampi e adeguati.
Corsi capillari in preparazione al matrimonio
Una necessità importante riguarda le coppie che stanno progettando il loro matrimonio. In città a Udine sono previsti diversi corsi in preparazione al Sacramento, ma «ci sarebbe, contemporaneamente, l’esigenza di un maggior numero di corsi sull’intero territorio». L’Arcivescovo suggerisce che «potrebbero essere le foranie a farsi carico di istituire questi corsi».
Anche se si tratta di piccoli gruppi di coppie, l’obiettivo da raggiungere merita un impegno particolare. «Sarà verificato al più presto con le autorità competenti – continua mons. Mazzocato – se la partecipazione a questi corsi giustifica il superamento dei confini comunali in zona arancione o rossa.»
Una lettera anche per catechisti, animatori e genitori
Assieme alla lettera per i sacerdoti, chiamati a guidare le comunità friulane in questo tempo così difficile, l’Arcivescovo ha voluto rivolgere un pensiero particolare ai catechisti, agli animatori e a tutte le famiglie che formano le comunità stesse.
«Il Signore ci benedirà se ai più giovani lasceremo in eredità la fede che anche noi abbiamo ricevuto da chi ci ha preceduto. È un’eredità, però, che si trasmette con il buon esempio prima che con le parole.» L’Arcivescovo fa riferimento alla partecipazione alla Messa, alla Confessione, all’ascolto della Parola di Dio.
«Vi incoraggio – conclude l’Arcivescovo – a continuare il vostro generoso impegno di educatori in collaborazione con i sacerdoti nelle parrocchie e nelle Collaborazioni pastorali.»
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