Grande festa, sabato 16 e domenica 17 novembre, all’Istituto Salesiano Bearzi di Udine per il 40° anniversario della costituzione della Conferenza della San Vincenzo De Paoli della parrocchia di San Giovanni Bosco.
Si comincia sabato 16, alle ore 15, con un pomeriggio di animazione con i ragazzi del catechismo (primarie, medie e cresimandi) in collaborazione con gli animatori dei diversi gruppi di catechesi. Seguiranno, dalle 17 alle 18.30, riflessioni e laboratori con i genitori dei ragazzi che frequentano il catechismo, ma anche altri adulti interessati del gruppo famiglie.
Domenica 17, data in cui si celebra l’8ª Giornata mondiale dei Poveri, indetta da Papa Francesco, l’incontro inizierà con la Santa Messa delle ore 11, cui seguirà, alle 12.30, il pranzo comunitario, con la partecipazione delle famiglie assistite, dei parrocchiani e dei soci e dei volontari della San Vincenzo.
L'”anteprima” del 26 ottobre scorso
Le iniziative per l’anniversario sono iniziate già sabato 26 ottobre, con un incontro di formazione e riflessione per soci e volontari vincenziani di tutta la provincia di Udine sul tema “La Carità per il cristiano e il suo rapporto con i poveri”. Ad aprire i lavori è stato padre Lorenzo Durandetto, cappellano della casa circondariale di Udine, il quale dopo aver ricordato che «la San Vincenzo è laica, ma il suo fondatore, Federico Ozanam (1813-1853) faceva leva sulla fede», ha invitato i vincenziani «a lavorare sì intensamente», ma anche a restare umili, senza la pretesa di salvare tutti».
Seconda relatrice della mattinata è stata Monica Galdo, sociologa e pedagoga, referente nazionale della Formazione per la San Vincenzo. Citando Federico Ozanam, che affermava che “La Carità per il cristiano è la relazione con i poveri”, Galdo ha affermato che la stessa Carità è dinamica, ci porta a migliorare continuamente, ad agire insieme ed in rete, si basa sul rispetto e sull’ascolto della persona. Lasciamo l’assistenzialismo per andare ai poveri, ha ammonito, chiedendo loro di che cosa hanno bisogno e essendo disponibili ad ascoltarli. In questo senso, Galdo ha sottolineato l’importanza della “visita a casa”, porta a porta. Infine ha esortato i volontari innanzitutto a «giocare in rete e ad essere amici»; in secondo luogo a non cadere nel vizio del “si è fatto sempre così”. «Oggi – ha concluso – è necessario conoscere leggi nazionali e regionali, sedersi ai tavoli di concertazione e dialogare con gli altri enti, anche non cattolici. È impegnativo, faticoso e difficile, ma costituisce la via feconda dell’oggi, ha concluso.