Solennità di Pasqua, l’Arcivescovo: «La testimonianza dei nostri fratelli martiri ci scuota dall’indifferenza»

“Le testimonianze dei nostri fratelli cristiani perseguitati in Africa o in Medio ed Estremo Oriente ci scuotano dall’indifferenza religiosa perché l’indifferenza assopisce il cuore, la coscienza e, a lungo andare, anche la ragione”.

In mattinata mons. Mazzocato ha celebrato la Santa Messa nel carcere di Udine, portando un segno di speranza e di resurrezione ai detenuti. Poi il solenne pontificale in Cattedrale, durante la quale l’Arcivescovo, richiamando le parole dell’apostolo Pietro, ha ricordato che Gesù è venuto per liberare gli uomini grazie alla “forza invincibile di Dio che è l’Amore”. Una forza che “vince non contrapponendo odio ad odio ma consumando l’odio col perdono”, una forza che “non ha la meglio sull’avversario schiacciandolo con la morte, ma continuando ad amarlo fino alla morte e oltre la morte. Questa è la strada di salvezza che ha aperto Gesù risuscitando dal sepolcro: il suo Amore che risorge anche da morte”. 

Nei secoli, il Signore, ha diffuso la vittoria del suo Amore “non attraverso eserciti o poteri economici e politici – ha precisato mons. Mazzocato – ma con dei messaggeri e testimoni particolari, i martiri”. Testimoni “deboli e, insieme, invincibili”.

L’Arcivescovo ha rivolto un pensiero particolare ai tanti giovani cristiani massacrati in Kenya proprio il Venerdì Santo, giorno della crocifissione di Gesù, loro Signore. “Essi si aggiungono al lungo elenco di cristiani che in questo tempo e in molti paesi del mondo hanno pagato con la vita fisica la fedeltà alla loro fede”, ha ricordato il presule. “Da essi giungono testimonianze che ci ricordano i racconti delle passioni dei martiri dei primi secoli, anche della nostra Chiesa di Aquileia. Un potere cieco e diabolico infierisce su di loro, servendosi di alleati più o meno evidenti”.Tuttavia, “nella loro debolezza, essi mostrano al mondo una fortezza d’animo che è la stessa di Gesù in croce. E’ la fortezza dell’Amore di Dio che sa resistere alla violenza con la mitezza e con speranza a chi minaccia la morte”.

“In questa S. Messa pasquale – ha sottolineato il Pastore – non vogliamo dimenticarci di loro”. “Li sentiamo vicini perché nell’eucaristia tutti coloro che hanno ricevuto il battesimo sono uniti a Gesù vivente e sono uniti realmente tra di loro”. Così, l’Arcivescovo, con la preghiera ha invocato per i martiri cristiani la forza dello Spirito del Signore “che li sostenga dentro le incertezze e le paure che li avvolgono”. “Preghiamo anche per tutti coloro che hanno responsabilità politiche e di governo – ha aggiunto il Pastore della Chiesa Udinese – perché abbiano l’onestà di coalizzarsi a favore del bene dei popoli, resistendo a potentati economici, militari e di altro genere che non hanno cuore per i poveri e i sofferenti. In particolare, difendano la libertà di vivere e manifestare la propria fede e appartenenza religiosa perché questa libertà è il pilastro che sostiene la giustizia e la pace tra gli uomini”.

Poi l’invito, rivolto a tutti, a farsi “scuotere dall’indifferenza”, anche religiosa, “pericolosa tentazione contro la fede cristiana e contro il futuro della nostra civiltà che rischia di non difendere i propri valori compresa la dignità della persona”. “Non è questo il tempo per adagiarsi nell’indifferenza – ha osservato l’Arcivescovo -; è necessario avere menti e cuori forti, radicati su convinzioni profonde”. “Gesù, risorto con i segni della passione ha avviato la più grande rivoluzione: la rivoluzione dell’Amore che ha vinto sulla morte e su ogni forma di infernale cattiveria. A noi cristiani Gesù chiede di essere testimoni della potenza del suo Amore come lo stanno facendo i nostri fratelli sotto persecuzione”.

La sera della domenica di Pasqua, alle 17, in Cattedrale, mons. Mazzocato presiederà la celebrazione dei Vespri solenni – che si concluderà con la processione al fonte battesimale – assieme a quanti, sacerdoti, religiosi e laici desiderano partecipare.


Lunedì “dell’Angelo” mons. Mazzocato si recherà presso il carcere di Tolmezzo dove alle 9.30 celebrerà la Santa Messa con i detenuti.
 
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